Editoriale

Il volo del Marconi

La compagnia aerea Ryanair ha consolidato per altri sei anni l’intesa con l’aeroporto Marconi di Bologna e quindi continuerà a investire nello scalo più importante della regione Emilia Romagna. L’annuncio, dato nei giorni scorsi, ha fatto tirare un sospiro di sollievo non solo ai clienti della compagnia – che nei prossimi anni prevede di trasportarne 5 milioni - ma anche e soprattutto al tessuto imprenditoriale di Bologna e di tutta la regione.

I collegamenti low cost sono stati una manna dal cielo per il turismo e hanno sempre garantito boccate d’ossigeno ed entrate certe ad albergatori, affittacamere, ristoranti, bar e chi più ne ha più ne metta. Molto spesso si sottovaluta l’importanza di vettori come questo che letteralmente hanno aperto ai turisti nuove aree e ampliato l’offerta di soggiorni brevi.

E’ quindi da prendere con gioia l’annuncio del rinnovo dei voli. Quello che servirebbe, ora più che mai, è una maggiore sinergia tra il Marconi e gli altri aeroporti regionali, in particolare nella vendita del ’prodotto Emilia Romagna’ all’estero e nell’offerta dei voli stessi. Arrivare a Bologna da una qualsiasi meta europea, visitare Emilia e Romagna, e poi ad esempio ripartire da Forlì o Rimini non è un’utopia organizzativa e sicuramente amplierebbe le opportunità per chi decide di trascorrere del tempo in regione.