Editoriale

L'asfalto e le riparazioni con beffa

Bologna, 7 aprile 2024 – Leggo molte lamentele sullo stato di strade e marciapiedi di Bologna con i quali sono assolutamente d'accordo. Le segnalazioni arrivano da ogni parte della città e della provincia. Segnaliamo anche la pessima qualità dei lavori eseguiti, per esempio via Vermena, asfaltata pochi mesi fa, afflitta da buche e tombini molto sotto il livello stradale. Consiglierei a sindaco e assessori di girare in bicicletta per rendersi conto della situazione. Se lo fanno seduti in automobile si rischia di non poter valutare correttamente come stanno le cose.

Fulvio Borghi  

Risponde Beppe Boni

Primo problema che assilla i bolognesi e non solo visto che le segnalazioni e lamentele arrivano anche da altre città emiliane: la scarsa e spesso pessima manutenzione di molte strade e di tanti marciapiedi. A farne le spese sono spesso i ciclisti, i motociclisti e coloro che girano in scooter. L'insidia delle buche e dell'asfalto sbrecciato è sempre dietro l'angolo. Secondo problema: il modo in cui si pratica la manutenzione e i materiali che si utilizzano. Non c'è bisogno di essere ingegneri edili per notare che con preoccupante frequenza le pezze e gli interventi che si praticano sull'asfalto dopo poco tempo saltano come tappi e si rompono di nuovo. Di chi è la colpa in questi casi? Non si riesce mai a sapere e difficilmente chi ha sbagliato paga il conto. Se il ripristino del manto stradale è fatto bene deve resistere a lungo. Non c'è alternativa. E' sufficiente consultare qualche sito web per sapere che il più delle volte il cemento non è adatto per riparare le spaccature. Un banale suggerimento. Oggi la tecnologia per la manutenzione delle strade può contare su prodotti specifici di indiscutibile valore tecnico, conglomerati bituminosi e sigillanti di ultima generazione che riparano senza conseguenze negative buche e avvallamenti e cedimenti dell’asfalto.

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