I cantieri, un incubo che turba i sonni di molti bolognesi. Dopo le giornate di passione già vissute nelle settimane scorse, al rientro dalle ferie, da domani la situazione sarà, se possibile, ancora più complicata perché riapriranno le scuole e il traffico mattutino aumenterà. Ormai è quasi impossibile trovare una ’zona franca’: la città è un unico, tentacolare cantiere. Il tram, con le linee rossa e verde che si snodano dal centro alla periferia, la Garisenda, il Marconi. Ovunque i lavori sono in corso, con disagi per cittadini e attività economiche che ormai hanno superato il livello di guardia. La Cna ha diffuso di dati choc di un’indagine fra i propri associati.
Due imprese su tre hanno visto calare il fatturato fra il 10 e il 20% a causa dei cantieri. Cna ha chiesto un sostegno concreto al Comune, come l’esonero o la riduzione delle tasse locali o l’erogazione di contributi a fondo perduto. Il sindaco Lepore non si è tirato indietro, ha detto di capire i timori di commercianti e artigiani e di essere pronto ad aiutare solo quelli che effettivamente hanno subito dei danni. Siamo certi che quelle del sindaco non saranno parole al vento. Siamo altrettanto certi che tante attività abbiano subito danni veri e consistenti. Quindi è necessario che queste attività vengano sostenute perché, con il protrarsi dei cantieri, rischiano di non riprendersi più. La concentrazione di tanti lavori, attivati tutti nello stesso periodo, cui si aggiungerà (in teoria) un’altra grande opera, il Passante, rende ancora più preoccupante la mobilità dei prossimi mesi. Già se ne vedono i primi segni, mentre la città torna a pieno regime. Serve un’attenzione maggiore su questo fronte, perché i cittadini e le attività economiche non devono essere prigionieri a casa loro.