Editoriale

Sorpresa, fine nobile pena lieve

L'attenuazione di pena agli eco attivisti che bloccarono la tangenziale ricorda un po',in misura diversa , la risoluzione di quel processo per violenza su una donna con pena diminuita per"tempesta emotiva". La nobilta' dei fini o l'impulsivita' delle azioni vengono usate come giustificazione di quello che e' comunque un reato. E i danni non li calcola né risarcisce nessuno? Visite saltate , multe per ritardi... vite rovinate. Anche la legge dovrebbe educare.

Maira Mazzanti

Risponde Beppe Boni

Proviamo a ragionare sulle motivazioni che hanno indotto il giudice a condannare a pene lievi (sei mesi) alcuni attivisti di Ultima generazione che si credono paladini dell'ambiente. In novembre bloccarono la tangenziale fissando se stessi sull'asfalto con colla e cemento. Risultato: traffico in tilt, decine di automobilisti imbestialiti che nulla hanno a che fare col degrado ambientale, ma costretti a giungere in ritardo a casa o al lavoro. Questo fu l'eroico risultato del terzetto di coraggiosi eco attivisti che anziché prendersela con i responsabili mondiali dell' inquinamento hanno danneggiato alcuni ignari cittadini che col cambiamento climatico ovviamente c'entrano come i cavoli a merenda. Veri cavalieri della protesta. Il giudice ha concesso l'attenuante dei motivi di particolare valore sociale scrivendo che i contestatori hanno agito " per uno scopo nobile e altruistico". Non sembra vero, ma è così. Dunque, se vado a imbrattare i muri della basilica di San Petronio con lo spray e scrivo "Abbasso l'inquinamento" posso sperare in una pena lieve? L'interrogativo viene spontaneo. La sentenza dei tre eroi dell'asfalto che piaccia o no va rispettata, ma per fortuna c'è la libertà di non condividerla e di pensare ciò che è meglio non ripetere a voce alta.

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