MASSIMO PANDOLFI
Editoriale

Vuoi curarti? Paga

Il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l'assessore alla Salute Raffaele Donini presentano, in pompa magna, il piano per abbattere le liste d'attesa. La stessa cosa hanno fatto venerdì scorso, nelle Marche, Francesco Acquaroli e Filippo Saltamartini, presidente e assessore. Quello delle liste d'attesa è il problema dei problemi della sanità

Oggi, martedì, il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l'assessore alla Salute Raffaele Donini presentano, in pompa magna, il piano per abbattere le liste d'attesa. La stessa cosa hanno fatto venerdì scorso, nelle Marche, Francesco Acquaroli e Filippo Saltamartini, presidente e assessore. Quello delle liste d'attesa è il problema dei problemi della sanità: tutti ci girano attorno per cercare soluzioni serie, pochi ci sono riusciti. Proclami a parte, di destra o di sinistra che siano, la realtà è che il nostro-vostro Carlino, da sempre insediato nelle due regioni, racconta un giorno sì e l'altro pure di lettori infuriati che si sfogano perché hanno prenotato una visita e il primo posto utile è magari disponibile nel 2026. E magari questi lettori infuriati hanno 80, 85, 90 anni…Diciamola tutta: in Italia, se una persona vuole curarsi bene, deve pagare. Non bastano le tasse.  Se non sei moribondo e se non soffri di patologie davvero importanti, nove volte su dieci conviene rivolgersi al privato per accelerare i tempi e stare tranquilli.

E poi, ci avete fatto caso? Se vai dal tuo medico di base, la prima cosa che ti dice di rivolgerti allo specialista. Per andare da uno specialista della mutua devi però attendere spesso e volentieri le calende greche. Idem o anche peggio per esami specifici particolari.... Quindi tu che fai? Metti mano al portafogli (e alla coscienza), vai dal privato e paghi, sempre se hai due soldi in più. E a proposito di pagare: tantissimi specialisti ti prescrivono sempre meno farmaci mutuabili e sempre più integratori o altre sostanze che talvolta non puoi neppure scaricare nella dichiarazione dei redditi.

Soldi, soldi, ancora soldi. I nostri amministratori ci metteranno tutta la loro buona volontà, ma la realtà è questa, a destra come a sinistra. Chiunque governi a Roma, a Bologna o ad Ancona, la musica è più o meno la stessa.

Ps Naturalmente ci auguriamo che sia Marche che Emilia-Romagna abbiano davvero trovato la ricetta magica per abbattere le liste d’attesa.