Bologna, 28 luglio 2022 - Tra i tanti problemi con cui la sanità deve confrontarsi c’è anche quello relativo al vaiolo delle scimmie. Stando ai dati del ministero della salute, sono 49 i casi rilevati in Emilia-Romagna, due in più rispetto all’ultimo report - del 22 luglio. L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato pochi giorni fa il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) quale “emergenza sanitaria globale”. In Italia i casi, a riferirlo è sempre il ministero, "mostrano tendenza alla stabilizzazione" e la situazione è "sotto costante monitoraggio".
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Niente panico, insomma, ma meglio non perderlo l’occhio. Considerando i bilanci di tutte le regioni sono stati confermati 426 casi di vaiolo delle scimmie: la quota più alta è in Lombardia, con 197 casi. Segue poi il Lazio, con 90 casi accertati, poi c’è appunto l’Emilia-Romagna. Dopo il Veneto e i suoi 31 casi confermati, arrivano la Toscana (12), il Piemonte (10), il Friuli-Venezia Giulia (9), la Liguria e la Puglia (entrambe 8). Più contenute ancora sono la Campania, con 4 casi, seguita dalla provincia autonoma di Trento (3), le Marche e la Sicilia (entrambe 2) - le regione non citate sono quelle in cui non è emerso nessun caso.
I sintomi
I sintomi del vaiolo delle scimmie, si legge nelle indicazioni del ministero, comprendono di solito: febbre, intenso mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e astenia; i segni più frequenti sono linfonodi ingrossati ed eruzioni o lesioni cutanee. L’eruzione cutanea di solito inizia entro tre giorni dalla comparsa della febbre e tende a concentrarsi sul viso, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. I sintomi in genere durano da 2 a 4 settimane e scompaiono da soli senza trattamento.
Come si trasmette
Il virus si trasmette attraverso un contatto stretto con un caso sintomatico per cui qualora si dovesse contrarlo è previsto un periodo di isolamento. Chiunque abbia sintomi riferiti al vaiolo delle scimmie deve contattare immediatamente il proprio medico. Ulcere, lesioni o piaghe della bocca possono essere infettive e il virus può diffondersi attraverso la saliva o attraverso droplet (goccioline respiratorie) in caso di contatto prolungato faccia a faccia (a maggior rischio gli operatori sanitari, i membri della stessa famiglia e altri contatti stretti dei casi confermati).