Vaiolo delle scimmie, spiegazione: sintomi, come si trasmette, vaccini e quarantena

Una circolare del ministero traccia la strategia per contrastare il contagio. La Ue acquisterà vaccini e antivirali

Bologna, 25 maggio 2022 - Il vaiolo delle scimmie (Mpx) si espande in Italia, seppur molto lentamente, e proprio oggi è arrivato anche il primo caso in Emilia Romagna. Certo, a livello epidemiologico, "E' peggio il Covid", come ha dichiarato al nostro giornale Raffaella Angelini dell'Ausl Romagna, ma comunque di questi tempi le malattie contagiose fanno un po' paura. Al momento in tutta Italia si contano una decina di casi di vaiolo delle scimmie.

Vaiolo delle scimmie: analisi di laboratorio
Vaiolo delle scimmie: analisi di laboratorio

Vaiolo delle scimmie: come ci si contagia e i sintomi

L'attenzione resta comunque alta e il ministero della Salute avverte che la probabilità di un'ulteriore diffusione del virus attraverso un contatto stretto, ad esempio durante le attività sessuali, "è considerata alta" mentre bassa è la probabilità di trasmissione tra individui senza contatto stretto. E nell'attuale focolaio di Mpx umano, precisa la circolare, la natura delle lesioni presenti in alcuni casi suggerisce che la trasmissione sia avvenuta proprio "durante i rapporti sessuali". 

Sintomi e incubazione

Ricordiamo che i sintomi - rileva l'Oms - sono: febbre, mal di testa, dolori muscolari ed eruzioni cutanee. Possono essere lievi o gravi e le lesioni possono essere molto pruriginose o dolorose. Inoltre il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è generalmente compreso tra 6 e 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni.

Vaccini e quarantena: la circolare del ministero

Come contrastare il contagio? Stando a una nuova circolare di aggiornamento sull'infezione, emanata dal ministero della Salute, si potrà valutare anche la possibilità di vaccinare i contatti a più alto rischio - a partire dagli operatori sanitari - e di far scattare la quarantena in determinate circostanze.  Infettivologi e autorità sanitarie escludono al momento il rischio di una epidemia, e non si valuta una vaccinazione di massa. Tuttavia, tra le contromisure previste la circolare ministeriale indica che la vaccinazione post-esposizione "idealmente entro quattro giorni dall'esposizione, può essere presa in considerazione per contatti a rischio più elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio, previa attenta valutazione dei rischi e dei benefici". In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe anche essere richiesta l'applicazione di misure quarantenarie. 

Quale vaccino acquisterà la Ue

Per essere pronti a ogni evenienza - annuncia il ministero della Sanità spagnolo - la Ue acquisterà vaccini e antivirali per metterli a disposizione degli Stati membri e contribuire così ad affrontare la gestione dei casi di vaiolo delle scimmie apparsi in diversi Paesi.  In particolare la ministra Carolina Darias ha detto che il vaccino contro il vaiolo che verrà comprato sarà Imvanex, che è prodotto da una compagnia danese. L'acquisto, ha precisato, sarà gestito dall'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera). 

Vaccino delle scimmie: la situazione in Europa e nel mondo

Complessivamente al 23 maggio, rileva la circolare del ministero italiano della Salute, sono stati segnalati 68 casi confermati in otto Stati dell'Ue e almeno altri 42 casi sospetti sono in fase di indagine. I contagi hanno però continuato a crescere anche negli ultimi giorni e sono segnalati pure in Usa, Canada, Australia, Svizzera e Israele. Al momento, non si sono verificati decessi. 

Antivirali: quando utilizzarli

Inoltre, dice sempre la circolare del ministero, l'impiego di specifici antivirali può essere considerato nell'ambito di protocolli sperimentali, in particolare per coloro che presentano sintomi gravi o per le persone immunodepresse. Previsto, precisa il ministero, il monitoraggio di 21 giorni per i contatti dei casi e lo stop alle donazioni di sangue da parte dei contatti asintomatici.  A tutti i contatti è poi consigliato di non avere rapporti di vicinanza con donne in gravidanza, bambini e soggetti fragili. Altro aspetto evidenziato dalla circolare è che la trasmissione dall'uomo agli animali da compagnia è "teoricamente possibile". Insomma, la situazione è da monitorare.

Galli: non c'è rischio di pandemia

L'infettivologo Massimo Galli è rassicurante: "Di certo non è un virus che si candida a generare una pandemia, come il coronavirus", dice.