Alluvione e ristori, Confindustria Emilia: “Il mercato non aspetta. Già sollecitato il governo”

Valter Caiumi alla decima edizione di Farete: “Siamo la locomotiva d’Italia. Cresciamo più della media del Paese”. E sul salario minimo: “Nelle nostre aziende abbiamo già contratti di primo e secondo livello che superano quella soglia”

Bologna, 6 settembre 2023 - Dalla ricostruzione post alluvione al salario minimo fino alle prospettive della crescita. Sono tante le sfide sul tavolo delle aziende associate a Confindustria Emilia centro raccontate durante l'assemblea pubblica nella due giorni alla Fiera di Bologna della decima edizione di Farete, la kermesse di Confindustria (con Azimut main sponsor) dedicata alle imprese del territorio.

Il presidente di Confidustria Emilia, Valter Caiumi, resta ottimista: "Abbiamo sollecitato il governo sul tema dei ristori. Le imprese sono riuscite comunque a risollevarsi autonomamente, ora è importante che arrivino gli aiuti alle famiglie". 

Il presidente di Confidustria Emilia, Valter Caiumi
Il presidente di Confidustria Emilia, Valter Caiumi

"Siamo lontani dal recupero delle condizioni di prima. Sono passati mesi e sappiamo che il mercato non aspetta. Ma è obbligatorio vedere la nostra Romagna in ordine. E dobbiamo farlo il più in fretta possibile", spiega Caiumi sottolineando la vicinanza alle popolazioni alluvionate e il sostegno al lavoro del commissario Francesco Figliuolo.

Un passaggio anche sul salario minimo, su cui Confindustria in linea di principio è favorevole: "Ma nelle nostre aziende abbiamo contratti nazionali di primo e secondo livello, quindi si superano questi teorici livelli minimi".

Resta, invece, molto importante per gli imprenditori emiliani "il taglio del cuneo fiscale per garantire l'attrattività del nostro Paese". E aggiunge: “Mi auguro che possa essere veramente quella che più tengono in considerazione. La velocità si raggiunge solo in questa maniera".

L’Emilia, dalla sua, ha fatto il suo ‘mestiere’. “Se il Paese ha fatto bene, noi abbiamo fatto meglio della media del Paese. E possiamo dare un significato concreto allo slogan di essere locomotiva distintiva dell'Italia". Caiumi, infine, fa cenno alle stime sul ribasso del Pil: "Le nostre aziende hanno una grossa quota di export. Abbiamo la fortuna, in Emilia, di essere grandi esportatori... ma è chiaro che un freno alla crescita può avere ripercussioni anche qui". 

Bonomi: “L’export sostiene l’economia italiana”

Sull'export interviene anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi: "Sostiene l'economia italiana". Il numero uno degli industriali, poi, ricorda il tema della sostenibilità che deve essere "sia economia che sociale". Non manca, poi, una spinta agli investimenti: "Negli ultimi cinque trimestri sono scesi dello 0,8 per cento. Ma non dobbiamo mollare perché con gli investimenti si intercettano le transizioni tecnologiche e sostenibili".

L'invito è alle imprese e anche al nostro territorio: "Senza manifattura non c'è l'Italia e non c'è l'Europa". Infine, Bonomi rilancia il tema delle produttività, su cui l'Italia è indietro rispetto ai competitor Ue: "La Pa nel nostro Paese non sa che cos'è... e se prendiamo la manifattura, la produttività in Italia è cresciuta meno dei salari". Trend diverso rispetto a Francia, Germania e Spagna