A Pergola strumento hi-tech per la chirurgia

Tecnologia laser nella branca medica che riguarda il colon-retto. Al momento è l’unico ospedale pubblico in regione ad esserne dotato

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di Sandro Franceschetti

Quello di Pergola è il primo, e al momento unico, ospedale pubblico delle Marche ad essersi dotato di un innovativo strumento a tecnologia laser per la chirurgia proctologica (inerente il colon-retto e l’ano), il cui utilizzo, già iniziato con successo nelle settimane scorse, entrerà a regime dal 28 aprile.

Un dispositivo importante per l’equipe guidata dal primario Francesco Gammarota e dai chirurghi Alessandro Tarantini, Giorgio Poveromo e Felice Nigro, quest’ultimo specialista in proctologia.

E proprio dal dottor Nigro è partita la richiesta di fornire al nosocomio dell’alta Valcesano questo nuovo strumento, che poi ha trovato nella piena condivisione di Gammarota, del direttore di Area Vasta 1 Romeo Magnoni e dei vertici regionali i presupposti necessari per concretizzarsi, consentendo di gettare le basi per un vero e proprio centro di eccellenza in proctologia nella struttura pergolese.

Che ora, grazie alla professionalità di uno specialista in questo settore e al nuovo strumento è nelle condizioni di garantire agli utenti una chirurgia proctologica ‘tailored’ (sartoriale), perché effettuata con tutte le tecniche e le tecnologie attualmente conosciute. In sostanza, si fa un intervento mirato a seconda delle caratteristiche del paziente e del grado della malattia, scegliendo, di volta in volta, la procedura più adatta, contemperando l’esigenza di risolvere al meglio il problema con la minor invasività possibile.

Uno degli aspetti fondamentali del nuovo dispositivo laser, che sarà utilizzato principalmente per emorroidi, fistole perianali e cisti sacro coccigee, è quello di consentire interventi ‘senza tagli’ e una ripresa post operatoria molto più rapida rispetto a quella si ha con altre tecniche e ciò, oltre che in comprensibili benefici per il paziente, si traduce anche in un costo sociale più basso, perché la persona operata, ad esempio, mancherà dal lavoro per un tempo inferiore e avrà bisogno di minori cure e terapie farmacologiche.

Come detto, per il nosocomio della città dei Bronzi si tratta di un significativo passo in avanti, perché sarà in grado di offrire un servizio ultra specialistico, con ricadute positive per l’intero sistema sanitario regionale, in quanto nella specifica branca della proctologia potrebbe non solo ridurre la mobilità passiva, ma, addirittura, generarne una attiva.

Del resto, l’attività chirurgica a Pergola, ripresa nel giugno 2021 e svolta con continuità (3, 4 sedute settimanali) da settembre, fa registrare attualmente oltre 50 interventi al mese, non solo al colon-retto e all’ano, ma anche su ernie e laparoceli, a cui si aggiungono percorsi di chirurgia plastica, oculistica, ortopedica e urologica, su pazienti che arrivano pure da fuori provincia.

Ed è proprio una realtà di questo tipo, con una specifica branca di alta specializzazione, che può incarnare al meglio il rafforzamento della sanità nell’entroterra, naturalmente unita ai servizi essenziali: guardie mediche e medici di medicina generale in primis.

Nelle foto: a sinistra, il primario Gammarota e il dottor Nigro. A destra, una parte dell’equipe chirurgica