Alla fine l’autovelox di Metaurilia, spento dopo una sentenza della Corte di Cassazione perché non omologato, ha messo nei guai il sindaco di Fano e la sua comandante della Polizia Locale. Come aveva annunciato in un’intervista di alcuni giorni fa al Carlino, il presidente dell’associazione nazionale Altvelox Gianantonio Sottile giovedì ha sporto denuncia contro l’operato di Massimo Seri e Anna Rita Montagna chiedendo (con un esposto) al procuratore generale della Corte d’Appello di Ancona, al procuratore capo del Tribunale di Pesaro, oltre che alla Corte dei Conti delle Marche, il comando regionale della Finanza e la compagnia delle fiamme gialle di Fano di indagare su "ravvisate condotte ‘contra legem’ nell’utilizzo di rilevatori elettronici delle velocità".
Un esposto che "per conoscenza ed eventuali iniziative di competenza" è stato inoltrato anche ai ministri dei trasporti (Matteo Salvini) e dell’interno (Matteo Piantedosi) e al prefetto di Pesaro e Urbino Emanuela Saveria Greco. A scatenare la guerra di "carte bollate" è stata la multa notificata il 29 aprile scorso al pensionato pergolese Renzo Moretti (in foto), dopo che qualche giorno prima, Fano ed altri comuni della Provincia, avevano deciso di spegnere tutti i rilevatori delle velocità".
Il 26 aprile infatti molti comuni della provincia hanno deciso di spegnere gli autovelox privi della obbligatoria omologazione e della relativa verifica prima metrica nazionale. Nello specifico con quello di Metaurilia, dalla sua installazione (l’11 novembre 2021) al suo spegnimento, "il Comune di Fano - sottolinea l’esposto - ha sanzionato i cittadini utilizzando un rilevatore elettronico delle velocità non conforme alle normative e alle prerogative di legge, dichiarando nel 2021 proventi per 3.691,50 euro e nel 2022 proventi per 688.304,84 euro". In più "nonostante il Comune abbia ritenuto opportuno disattivare l’autovelox sulla SS16, ha deciso comunque di recapitare le sanzioni emesse nei giorni pregressi, chiaramente illegittime e che potevano e dovevano essere annullate in autotutela".
Tiziana Petrelli