Calcinelli, "Troppi migranti in quella casa, oltre il doppio della capienza"

L’immobile è gestito dalla Labirinto. "Queste persone meritano dignità, lasciamo da parte il business"

L’entrata della casa

L’entrata della casa

Fano, 13 luglio 2018 - «Per tre anni, in una casa di Calcinelli che secondo i parametri di legge verificati dai nostri tecnici può alloggiare 9 persone, sono stati stipati dai 22 ai 25 extracomunitari richiedenti protezione internazionale. Una cosa grave, che mi indigna profondamente e che non deve più verificarsi». Parole dure quelle del sindaco Stefano Aguzzi, il cui comune di Colli al Metauro nei giorni scorsi ha ricevuto dalla Prefettura «la richiesta di verifica dei requiti tecnici degli immobili proposti dalla cooperativa sociale Labirinto per la partecipazione alla gara per la sottoscrizione di un accordo quadro finalizzato all’affidamento del servizio di temporanea accoglienza di cittadini stranieri richiedenti asilo. In tutto 4 soluzioni abitative, per un totale di 39 migranti». «Venticinque dei quali – aggiunge Aguzzi – dovrebbero andare in un immobile di via Caduti del lavoro a Calcinelli, adibito a struttura d’accoglienza già dal giugno 2015. Ora, per la prima volta, il nostro Comune è stato coinvolto dalla Prefettura e quello che è emerso è intollerabile. Considerata la presenza di 4 camere più grandi di 14 metri quadrati e di una più piccola, i nostri tecnici hanno dato parere favorevole per 9 persone. Per le altre 16, molte delle quali, a quanto mi è stato riferito, in passato sono state ‘sistemate’ a dormire in una soffitta sottotetto che in alcuni punti non supera gli 80 centimetri d’altezza, abbiamo espresso un secco ‘no’».

«Le altre tre soluzioni individuate dalla cooperativa – aggiunge il primo cittadino – e per le quali il parere tecnico è favorevole, sono due villette a schiera, una vicina all’altra, in via Meucci a Tavernelle, che già hanno ospitato 8 migranti e che potranno continuare a farlo, e un appartamento attualmente disabitato che si trova nel centro storico di Serrungarina, per il quale la richiesta, ex novo, è per 6 persone».

L’idea che nella casa di via Caduti del lavoro si volessero ospitare 25 migranti e che in passato ciò sia già avvenuto, irrita parecchio Aguzzi, che dichiara: «Purtroppo, a volte c’è il rischio che dietro al buonismo dell’ospitalità verso il migrante possa celarsi un mero sfruttamento a fini economici che può mettere seriamente a repentaglio la qualità della vita e la dignità degli extracomunitari. Se vogliamo accogliere queste persone facciamolo in modo da garantire la loro dignità e lasciamo da parte il business». Va detto che proprio nell’edificio di via Caduti del lavoro a Calcinelli, nel settembre 2015 un ospite africano strattonò fisicamente la coordinatrice della cooperativa che gestiva la struttura, la quale presentò un esposto querela contro l’uomo.