Centro storico Fano, commercianti favorevoli alla pedonalizzazione

"Ma con più stalli gratuiti fuori"

Il centro storico di Fano

Il centro storico di Fano

Fano (Pesaro e Urbino), 7 novembre 2081 - Pedonalizzazione, riqualificazione degli arredi, parcheggi gratuiti ed unità di intenti. Sono queste le priorità del centro storico secondo i commercianti che lo animano, sempre più preoccupati dalla desertificazione del cuore pulsante della città. Ognuno ha la sua ricetta per evitare che altre attività chiudano, dopo la quindicina che quest’anno ha già abbassato la saracinesca.

«Bisogna che tutti quanti inizino a considerare il centro ‘casa nostra’ – dice Daniela Rondina di Dado Sport –. Io quando ho ospiti, casa mia la tiro a lucido. Per questo punto sul lato estetico: la gente che deve essere invogliata a venire in centro perché è bello da vedere, anche se non fa shopping. Ci vogliono decoro, cura e igiene. E tra la pulizia inserisco anche il problema dei cani: finché i padroni non capiscono che i bisogni si fanno fare nei terreni che assorbono e non sulle fioriere... fuori i cani dal centro».

«Io sono per la pedonalizzazione – dice Luciana Taussi dell’omonima Profumeria –: bisogna levare tutti i mezzi dalle vie del centro, biciclette comprese, perché si possa girare e camminare in tranquillità. Per fare ciò, però, prima bisogna creare un percorso intorno alla città, con parcheggi comodi adiacenti al centro e poi regolamentare l’ingresso dei camion per le consegne perché non è possibile che girino a tutte le ore».

Dopo l’allarme lanciato da Confcommercio e Confesercenti che da mesi chiedono, inascoltati, un tavolo di confronto con l’amministrazione per affrontare i temi fondamentali, tra cui agevolazioni fiscali per imprenditori e proprietari di immobili sfitti, anche i commercianti intervengono nel dibattito. «Hanno tutti ragione: il centro sta morendo e bisogna farlo rivivere anche dal punto di vista culturale. Ma francamente non so se sono in grado di farlo».

E’ scettica Lucia Vicini, dell’omonimo negozio di abbigliamento. «La situazione è avvilente. Conosco gente che si è trasferita a Fano perché era una città vitale e ora, a distanza di pochi anni, si ritrova in una città abbandonata a se stessa. Pedonalizziamo il centro con parcheggi adiacenti? Bene. Servirebbero gratuiti. Ma sono quattro anni che attendiamo che l’amministrazione decida il da farsi sull’area ex-Agip. Mancano i soldi per prendersi cura del centro? Li chiedono a noi. Ma mica possono pagare sempre i commercianti. In città non si muove foglia, mentre fuori dalle mura gli amministratori si danno un sacco da fare per creare le condizioni per nuove aperture».

Per Maristella Spinelli di Yamamay il problema è anche un altro: «Il commercio è cambiato, bisogna che tutti se ne rendano conto – dice –. La gente va di fretta, vuole il parcheggio gratis, aree pedonali, luoghi belli e puliti. Il problema delle saracinesche abbassate lo può risolvere solo l’amministrazione, prevedendo delle penali per i negozi sfitti e invitando i cosiddetti ‘brand portatori’ ad aprire in centro. Non bisogna temere le catene, ma i negozianti che stanno chiusi nei giorni e negli orari più comodi a chi vuol fare shopping. Proviamo a partire da noi: stiamo aperti la domenica».

«Io sono contraria alle aperture domenicali, fin tanto che sono facoltative – dice Cristina Ghiandoni di Peppino Calzature –. Deve essere l’amministrazione a regolamentare aperture e chiusure. Se la regola è che la domenica si sta tutti aperti, si fa il sacrificio tutti. Perché se il cliente viene e trova qualcuno aperto e altri chiusi, non tornerà. L’amministrazione poi dovrebbe coinvolgerci di più nelle scelte che incidono sul nostro lavoro».

Anche per Roberta Biagiotti di Max & Co è l’unione di intenti che fa la forza. «Se noi commercianti fossimo tutti uniti, nonostante le esigenze diverse, potremmo vincere questa sfida. Invece tante volte non siamo neppure in grado di tenere pulito davanti al nostro negozio. Liberare le auto dal centro sarebbe una cosa bella, ma parallelamente occorrerebbe abbassare le tariffe del parcheggio. Il Vanvitelli ad esempio è poco utilizzato».