Cinque Stelle: "Sanità e le risposte che Seri ci deve ancora dare"

"A distanza di oltre un mese, non abbiamo ancora ricevuto le risposte che il sindaco Seri si era impegnato a fornirci in merito ai focolai di Covid che lo scorso novembre si sono verificati all’ospedale Santa Croce (Cardiologia, Medicina e Gastroenterologia, ndr). Siamo convinti che stare concretamente al fianco di chi combatte a stretto contatto con i malati, significhi anche garantire chiarezza e trasparenza". Così il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale Tommaso Mazzanti, che punzecchia il primo cittadino dopo le aggressioni a 5 donne fanesi, tre medici e due infermiere, nello svolgimento delle loro funzioni. Il primo caso era stato a Carrara di Fano pochi giorni prima della notte di San Silvestro. L’ultimo poco dopo la mezzanotte di Capodanno in cui due fratelli in preda ai fumi dell’alcol hanno seminato il panico tra il 118, il Pronto Soccorso e la Radiologia. Ieri i sindacati dei medici e alcune forze politiche avevano espresso già al loro solidarietà al personale medico ed infermieristico di Marche Nord e Asur, stigmatizzando l’accaduto e chiedendo alla giustizia provvedimenti esemplar. Ma è soprattutto sui tagli della politica sanitaria regionale su cui si sono concentrati i dibattiti… "Gramsci detestava i capodanni – ricorda in una nota Mazzanti – perché “si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi“. Forse basterebbe prendere atto che se il 2021 appena iniziato sarà un anno dipenderà soprattutto da noi". Ecco perché per il pentastellato "si rimane allibiti di fronte all’aggressione subìta nella nostra città da medici, operatori sanitari e forze dell’ordine, intervenuti durante la notte di San Silvestro per assistere una persona in stato comatoso. Violenze che sono proseguite addirittura in pronto soccorso. Allo stesso modo non ci sono parole per commentare l’episodio simile accaduto pochi giorni prima a Carrara, ai danni di una dottoressa e di un’infermiera dell’Usca, “colpevoli“ di aver eseguito un tampone a domicilio". Fatti che sfuggono all’umana comprensione.

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