"Lisippo, Fano rischia lo scippo. Possibili intromissioni da Roma"

Zacchilli (Centro Studi Vitruviano) in pressing su Seri, il deputato Baldelli: "Noi parlamentari in prima linea"

"Lisippo, Fano rischia lo scippo. Possibili intromissioni da Roma"

"Lisippo, Fano rischia lo scippo. Possibili intromissioni da Roma"

"L’Atleta di Lisippo torni in Italia, nella sua Fano, e si lavori insieme alla filiera istituzionale per un polo museale dove esporlo e raccogliere le altre meraviglie della zona, creando indotto e sviluppo a un territorio dalle grandi potenzialità". All’indomani della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che, dando ragione alla Corte di Cassazione, ha riconosciuto il diritto al ritorno in Italia dell’opera custodita al Getty Museum dal 1977, subentrano i timori. E se il Lisippo tornasse in Italia, ma non a Fano? Se lo si collocase al museo archeologico di Ancona, o lo rivendicasse Roma? Il deputato di Fratelli d’Italia, Antonio Baldelli, chiaruisce il suo pensiero. "La sentenza della Corte di Strasburgo – fa presente – che attribuisce l’Atleta di Lisippo all’Italia, è stata accolta come riparazione a uno ‘scippo’ fatto alla nazione". A chi sostiene che sarebbe meglio se la statua restasse in California, il parlamentare di Fratelli d’Italia ricorda che le Marche "incassano ogni anno 1,7 milioni di euro dai propri poli museali, con oltre 400mila biglietti strappati, senza considerare l’indotto che tutto ciò produce". E ancora Baldelli: "Ringrazio il ministro Sangiuliano e il presidente della Regione Acquaroli per l’impegno profuso sulla vicenda. Anche l’impegno di noi parlamentari marchigiani sarà altrettanto forte e determinato. Fano e le Marche attendono l’Atleta a braccia aperte, con tanti saluti ai ‘nemici’ dell’Italia e delle Marche".

Si rivolge direttamente al sindaco uscente Massimo Seri, il presidente del Centro studi Vitruviani, Dino Zacchilli: "Vada immediatamente a Roma e inviti a Fano il direttore generale dei musei del ministero della Cultura, Massimo Osanna". Il professor Osanna è colui che, in occasione dell’incontro di febbraio a Roma sul libro "Un atleta venuto dal mare" ha proposto di creare proprio a Fano un museo dell’arte salvata come punto di riferimento per le Marche e l’area del centro Adriatico. "Se Fano – aggiunge Zacchilli – non si mette fin da subito a fianco del ministero rischia di subire le intromissioni di città come Roma e Ancona".

Zacchilli richiama anche i candidati sindaci Fanesi, Marchegiani e Serfilippi: "Non serve andare in ordine sparso, fare dichiarazioni o inviare lettere, serve agire subito nei confronti del ministero. L’eventuale palazzo da destinare a museo si deciderà in accordo con Roma. La restituzione della statua del Lisippo non sarà certo domani mattina, c’è tutto il tempo per siglare un accordo con il ministero, individuare col loro l’immobile giusto e per sottoscrivere un eventuale protocollo d’intesa". Conclude Zacchilli: "Fano se ci sei batti un colpo. Mi chiedo cosa stia aspettando il sindaco Seri a stringere questo accordo". Il primo cittadino, che era presente a Roma, all’incontro sul Lisippo, solo ora parla di "proposta molto interessante". A suo dire il Comune potrebbe puntare su "palazzo Marcolini, che terminato il nuovo Carducci sarebbe liberato dalle classi, o sul nuovo museo del teatro romano". "Il museo per il Lisppo deve avere intorno – commenta Paolo Clini, docente universitario, fondatore del Centro studi Vitruviani, di cui è stato coordinatore scientifico per diversi anni – un contesto che lo supporti, mentre la realtà è che i progetti sul museo della Flaminia e sulla romanità sono stati completamente abbandonati".

Anna Marchetti