Fano, salviamo la cresc tajat dalle imitazioni con un marchio

Accademia e Osteria La Peppa indicono due giorni di "mobilitazione degustata"

Martina Carloni, Osteria la Peppa

Martina Carloni, Osteria la Peppa

Fano, 10 agosto 2019 - "Salviamo le cresc tajat dalle imitazioni e depositiamone il marchio per salvare la tradizione". E’ l’appello dell’Accademia della cucina, presieduta dall’avvocato Floro Bisello, e di Martina Carloni, della antica osteria della Peppa dove questo storico piatto fanese viene cucinato da oltre un secolo. «Le cresc tajat – spiegano – sono uno dei piatti del ricordo, che fanno parte della storia di Fano e di altre località della provincia. Erano il recupero della polenta servito poi con sughi poveri. Un patrimonio che vogliamo tutelare con un marchio che sappia distinguere le cresc’tajat dalle imitazioni  e che faccia di questo uno dei piatti simbolo di Fano». 

Proprio per questo scopo l’osteria della Peppa ha indetto per mercoledì prossimo una singolare «mobilitazione generale», dedicando al piatto, presentato anche all’ultimo Expo, una due giorni di degustazioni: verranno allestiti tavoli per gustare le cresc tajat con sugo di fagioli, salsiccia e cotiche, oltre ad altri piatti  come parmigiana, trippa, biscotti all’anice e l’immancabile moretta ad un costo complessivo di 25 euro bevande escluse. E’ necessaria la prenotazione al 3316454088.

«Nelle famiglie del Borgo più povero della città, quello dei Piattelletti – raccontano Martina e l’avvocato Bisello –  erano di fatto le ‘crescie’ di polenta avanzate e secche del giorno prima che tagliate e bollite diventavano una pietanza proteica buona da ricondire con un sugo che prevalentemente erano i fagioli. Oggi le cresc’tajat si fanno con farina di mais tipo “marano” integrale macinata a pietra, farina di grano duro 00, uova e acqua. Questa pasta rimane corposa ma è ottima per assorbire il sugo quello appunto dei fagioli con le cotiche e salsiccia».