"Ecco Macbeth ben ripulito dal superfluo"

Sabato va in scena a Fano l’opera rivisitata da Pizzi. A dirigere l’orchestra il 26enne Diego Cerretta

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Quattro atti interrotti da un solo intervallo tecnico, anche se il regista Pier Luigi Pizzi avrebbe preferito un tempo unico per il suo Macbeth, l’opera di Giuseppe Verdi che sabato sera alle 20,30 arriva al Teatro della Fortuna di Fano. "Alla fine ci siamo arresi alla necessità della sezione fiati di fare una pausa nelle 2 ore e 15 di musica" ha spiegato il 92enne Pizzi, nella conferenza stampa di presentazione che ieri ha preceduto la prova generale pomeridiana dedicata alle scuole.

Ben 400 studenti hanno potuto così apprezzare l’anteprima dell’Opera che Pizzi ha voluto “semplificata“, prodotta dalla Fondazione Rete Lirica delle Marche e che a Fermo ed Ascoli Piceno ha fatto registrare ben due sold out. "Per questo tipo di progetto – ha proseguito Pizzi – il Teatro di Fano presenta tutte le condizioni ideali: lo spazio è giusto per una scena in cui è stato tolto il superfluo decorativo, per una storia liberata dagli eccessi del divertissement (un pedaggio pagato da Verdi alla moda del tempo) a favore di una continuità narrativa, per una cornice vuota riempita di immagini che aiutano gli spettatori a visualizzare i luoghi".

Accanto a lui un giovanissimo direttore d’orchestra, Diego Cerretta, bacchetta di appena 26 anni, non solo al suo primo Verdi ma anche al debutto nei teatri della Rete. "Mi piace incontrare giovani che affrontano questi capolavori senza preconcetti e pregiudizi – ha proseguito Pizzi –. Un esordiente, per il quale è tutto nuovo, può lasciarsi guidare verso prospettive a cui non aveva pensato mentre, d’altra parte, può suggerirmi reazioni a cui non sono ancora arrivato".

E così, per questa nuova produzione di uno dei capolavori più oscuri e inquietanti del teatro verdiano, "il vecchio e il bambino si preser per mano" (con rispetto parlando e citando Guccini) e hanno scelto di usare la versione del 1865 che Verdi preparò per Parigi, ma senza i balletti e senza il coro “Ondine e Silfidi“. L’obiettivo, centrato, è quello di realizzare un’edizione compatta drammaturgicamente perché il pubblico possa assimilare tutto d’un fiato il dramma, oggi più che mai attuale, dell’ascesa e rovina di un tiranno sanguinario.

"La dimensione cameristica in questo teatro è un valore aggiunto – ha detto Cerretta, felicemente sorpreso e colpito per l’acustica del “della Fortuna“ – per un’opera che, rappresentandosi soprattutto per monologhi interiori, qui è libera di abbandonare il canto spiegato a favore di uno più sussurrato". Anche per la presidente della Fondazione Teatro della Fortuna e per il direttore della Rete Lirica delle Marche, rispettivamente Catia Amati e Luciano Messi "quest’Opera a Fano sarà decisamente più impattante emotivamente, rispetto ai teatri dove l’abbiamo già portato".

Affidata a un cast di interessanti interpreti, la produzione che si affida alla maestria della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana e del Coro del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, vede nel ruolo del titolo il baritono Gezim Myshketa, mentre Lady Macbeth è il soprano Lidia Fridman astro nascente sui palcoscenici italiani che debutta nel ruolo; Macduff, Banco e Malcolm saranno rispettivamente Matteo Roma, Gianluca Margheri (anche loro al debutto) e Giuseppe Settanni; come Dama di Lady Macbeth invece Melissa D’Ottavi. Biglietti da 25 a 50 euro. Botteghino Teatro della Fortuna di Fano tel. 0721 800750

Tiziana Petrelli