Fano, famiglia intossicata dal monossido

La casa riscaldata da un braciere e da una stufa. In sette in ospedale, quattro di loro sono bambini, la mamma incinta

Soccorsi (foto di repertorio)

Soccorsi (foto di repertorio)

Fano, 1 gennaio 2020 - Paura nella notte per una famiglia senegalese residente a Ponte Sasso di Fano. Intorno all'1.50 sono stati chiamati i soccorsi del 118 per un'intossicazione di monossido di carbonio. La famiglia, composta da tre adulti (padre, madre incinta e zio di 30 anni) e quattro bambini di 1, 3, 7 e 8 anni, dormiva in una stanza dove c'era un braciere al centro e una stufa a gas.

Un adulto, lo zio trentenne, si è sentito male mentre gli altri componenti della famiglia presentavano sintomi meno gravi. Comunque, tutti sono stati condotti al pronto soccorso e poi alle 6 di mattina alla camera iperbarica di Fano dove sono stati sottoposti a trattamento di 'pulizia' del sangue con l'eliminazione del monossido. Solo lo zio presentava il valore più alto: 30 per cento, quando il massimo tollerato è lo 1,5 per cento. Al termine del trattamento, la famiglia è stata dimessa ed è tornata alla sua abitazione.