Fano, altre due donne trovano il coraggio di denunciare le violenze domestiche

Attivata la procedura Codice Rosso, immediato divieto di avvicinamento per due mariti violenti

La polizia consola una donna maltrattata

La polizia consola una donna maltrattata

Fano (Pesaro e Urbino) 15 aprile 2021 - Ci sono voluti tanti mesi, anni, prima che quelle donne trovassero il coraggio di denunciare i maltrattamenti subiti dai loro compagni. Fisici e psicologici. Ma quando l'hanno fatto, dall’altra parte hanno trovato il sostegno degli agenti del Commissariato di Fano che ha già attivato la procedura "Codice Rosso", che tutela le vittime di violenza domestica e di genere. Ed ora quegli uomini maltrattanti sono finiti nei guai, grazie agli immediati provvedimenti emessi della Procura della Repubblica di Pesaro.

Nel primo caso l’ex compagno era estremamente geloso, fino a sfociare nella morbosità. E dopo la loro separazione, la situazione era diventata sempre più grave e pressante per la donna. In pochi mesi infatti l’ex marito era passato dall’offenderla, al minacciarla, non senza averla più volte pedinata ed essersi intrufolato nella sua vita e nei suoi spazi. Neppure la figlia ha risparmiato, una ragazzina poco più che maggiorenne verso la quale l’uomo nutriva risentimenti per motivi economici. Le indagini dei poliziotti, con la direzione della Procura della Repubblica di Pesaro, hanno ricostruito le condotte persecutorie che per mesi intimorivano la donna, continuamente pedinata, spiata e minacciata, privata della serenità di compiere i normali atti della vita quotidiana. L’Autorità giudiziaria ha spiccato nei confronti dell’uomo la misura cautelare del divieto di avvicinamento e di comunicare con la donna.

Anche nel secondo caso la vittima tentava invano di superare la difficile situazione che stava vivendo, sopportando per lungo tempo pesanti sopraffazioni e umiliazioni da parte del convivente, situazione ulteriormente aggravata dalla comune gestione di un’attività commerciale. Per anni l’uomo le aveva inflitto continue sofferenze fisiche e morali, rendendole la vita impossibile e estendendo le umiliazioni anche all’ambiente lavorativo, denigrandola e sminuendone le capacità professionali. A seguito della denuncia l’Autorità Giudiziaria pesarese ha imposto all’uomo la misura cautelare dell’allontanamento immediato da casa e del divieto di avvicinamento alla moglie.