Il vescovo sindacalista inaugura la piazza

Per il taglio del nastro a San Costanzo, monsignor Trasarti ha tessuto l’elogio della classe operaia e rivolto un appello alla politica

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di Sandro Franceschetti

Festa nella festa, ieri mattina, per la comunità di San Costanzo, con l’inaugurazione, nella giornata del Santo Patrono, della nuova piazza Padre Pio, già piazzale Beato Padre Pio da Pietralcina, nel cuore del centro storico. Accanto al sindaco Filippo Sorcinelli e ai componenti della sua giunta e del consiglio comunale, hanno partecipato alla cerimonia, seguita da circa 200 persone, il vescovo Armando Trasarti, il parroco don Stefano Maltempi, l’assessore regionale Stefano Aguzzi, il prefetto Tommaso Ricciardi, Paolo Molinelli del commissariato di Fano, il comandante della locale stazione dei carabinieri luogotenente Roberto Stefani e il responsabile della polizia locale Andrea Rovinelli.

"I lavori di riqualificazione della piazza e delle vie limitrofe – ha sottolineato il primo cittadino – hanno consentito di realizzare al posto di una pavimentazione in asfalto e calcestruzzo un selciato di pietra arenaria, unito ad un nuovo impianto d’illuminazione pubblica e sottoservizi". Il prefetto Ricciardi ha detto: "Questo è un Comune laborioso, che ha eseguito interventi importantissimi, funzionali ad una vivibilità migliore degli spazi". Sulla stessa lunghezza d’onda Stefano Aguzzi: "La piazza è un luogo simbolo di una comunità. Il luogo dell’incontro e della socialità. E questa inaugurazione diventa anche il simbolo della ripresa". Subito dopo l’assessore comunale Anna Maria Sabatini ha letto un messaggio di saluto e congratulazioni della componente dell’esecutivo regionale Giorgia Latini.

Dopodiché ha preso la parola il vescovo: "Ringrazio in primis la classe operaia – ha detto abbassando lo sguardo verso la pavimentazione -, che ha messo le ginocchia per fare questa piazza. Il mondo del lavoro merita la massima dignità". E sempre il vescovo, dopo aver impartito la benedizione, si è rivolto ad Aguzzi: "In Regione cercate di spendere i soldi riqualificando i centri storici e quando fate le aste, però, non prendete per il collo le aziende. Mi raccomando attenzione alla classe operaia. In Italia ci sono 6 milioni di poveri. A me non importa dare la carità, ma dare la dignità".

Sandro Franceschetti