
L’associazione Bene Comune lancia l’allarme inquinamento
"Ogni anno in Italia l’inquinamento atmosferico causa tra le 80 e le 90mila morti premature. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima 3,6 milioni di decessi globali annuali legati a questa emergenza, mentre in Europa l’Agenzia Ambientale Europea calcola 800mila vittime e danni economici pari a 1.500 miliardi di euro, il 10% del PIL comunitario". E’ questo l’allarme rilanciato dall’associazione Bene Comune che rivela come "a Fano, i dati ARPAM per il 2024 evidenziano livelli di inquinamento che rispettano i limiti italiani ma superano ampiamente quelli fissati dall’OMS".
Per il PM10, il valore medio annuo è di 25,8 µg/m³, contro un limite nazionale di 40 µg/m³ e uno dell’OMS di 15 µg/m³. Per il PM2,5, il dato è di 17,1 µg/m³, inferiore al limite italiano di 20 µg/m³ ma più del triplo rispetto al valore OMS di 5 µg/m³. Secondo Bene Comune, all’origine del problema ci sono i combustibili fossili usati nel riscaldamento domestico e nei trasporti.
L’associazione propone quindi soluzioni concrete: "incentivare le energie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica degli edifici, sostituire le caldaie tradizionali con pompe di calore e investire nella mobilità sostenibile, con piste ciclabili sicure e un trasporto pubblico potenziato".
Sono trascorsi dieci anni dal convegno cittadino in cui Bene Comune lanciò il primo allarme. "Purtroppo - evidenzia l’associazione -, le amministrazioni locali non sembrano affrontare la questione con la necessaria urgenza. A Fano manca un piano per promuovere il fotovoltaico o creare comunità energetiche rinnovabili, mentre i parcheggi continuano a essere realizzati senza colonnine di ricarica o pensiline fotovoltaiche. Anche il Comune non dà il buon esempio: la sua flotta è priva di mezzi elettrici e la dotazione di pannelli solari è minima".