Droga dello stupro a Fano. "Io, violentata dopo uno spumante"

La denuncia di una donna contro un 30enne incontrato a una festa. "Mi ha dato un bicchiere e non ho capito più niente"

La droga dello stupro provoca una sorta di addormentamento di chi l’assume (foto archivio)

La droga dello stupro provoca una sorta di addormentamento di chi l’assume (foto archivio)

Fano (Pesaro-Urbino), 2 giugno 2022 - Spumante al narcotico. Prima l’avrebbe stordita offrendole quel calice di bollicine "drogate", poi l’avrebbe spogliata e violentata. Il tutto nella camera da letto dove lei si era stesa per riprendersi da quel malessere, durante una festa nella casa di un amico.

Il giorno dopo, la presunta vittima di quello stupro è corsa a denunciare il fatto alle forze dell’ordine. Non prima di aver comprato in farmacia e subito preso la "pillola del giorno dopo". La procura di Pesaro ha così aperto un fascicolo per violenza sessuale aggravata contro un 30enne originario del Brasile, ma residente a Fano. Ieri si sarebbe dovuto decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, ma l’udienza è stata rinviata. La ragazza, difesa dall’avvocato Matteo Mattioli, si costituirà parte civile per chiedere il risarcimento del danno. Ma a processo chiederà di sedersi accanto alla vittima anche l’associazione Gens Nova, ente a tutela delle fasce deboli e vittime di violenza, che, con l’avvocato Elena Fabbri, presenterà richiesta di costituzione di parte civile.

Il fatto risalirebbe alla notte tra il 19 e 20 giugno 2021. Festa tra amici. La prima parte della serata era trascorsa in allegria in un bar di Fano. Poi la compagnia si era spostata a casa di uno dei ragazzi. Qui, dopo la mezzanotte, era arrivato anche il 30enne. Il clima di festa si stava spegnendo, gli ultimi ospiti se ne stavano andando, quando lui si è presentato davanti alla giovane con un calice di spumante in mano. E lei aveva accettato. Secondo il suo racconto, quella sera quell’uomo aveva già provato a corteggiarla, ma senza successo. Lei non era interessata a lui e glielo avrebbe fatto capire. Dire sì a quella bevuta insieme le era sembrato qualcosa di assolutamente innocuo.

Peccato però che, a suo dire, poco dopo averlo sorseggiato, ha sentito un improvviso senso di nausea e stanchezza. Così è andata nella camera da letto e si è stesa. In quel frangente, sarebbe arrivato il 30enne che avrebbe cominciato a spogliarla e "dopo averla girata in posizione prona" l’avrebbe violentata nonostante le proteste della ragazza. Poi se ne sarebbe andato. Il giorno dopo, la giovane avrebbe rivissuto ogni attimo di quello che era successo. Ha prima preso una pillola del giorno dopo. Poi è andata al pronto soccorso. E infine dalle forze dell’ordine per la denuncia. Tempo qualche giorno e si saprà che il presunto stupratore (difeso dall’avvocato Andrea Casula) finirà o meno a processo.