"La mia eredità? Una città più bella e 390 milioni di euro"

Il sindaco Seri, oggi candidato alle Europee, traccia un bilancio dei suoi 10 anni. "Asfalti, difesa della costa, verde erano i ’punti dolenti’"

"La mia eredità? Una città più bella e 390 milioni di euro"

"La mia eredità? Una città più bella e 390 milioni di euro"

"Per Fano in 10 anni abbiamo portato 390milioni di euro tra finanziamenti europei, nazionali, regionali, fondi Pnrr e di altri enti (Fondazione Cassa di Risparmio di Fano e Rfi) e lasciamo un avanzo di bilancio di 20 milioni di euro". Saltata l’iniziativa pubblica, perché dall’altro ieri è scattato il silenzio elettorale, il sindaco Massimo Seri sceglie di ripercorrere, in un’intervista, i suoi dieci anni da primo cittadino (2024-2024). "Il mio merito è stato aver lavorato sui progetti e aver trovato le risorse per realizzarli. Uno dei miei primi interventi è stato quello di dare vita all’ufficio Europa e all’ufficio progettazione: solo nel primo anno sono arrivati 8 milioni".

Risultati messi in discussione dal candidato sindaco del centrodestra, Luca Serfilippi, con un messaggio tanto semplice quanto efficace dove ad ogni problema la risposta ai cittadini è "non vi preoccupate, tanto arriva Luca". Cosa replica?

"A quei cittadini e a Serfilippi mi viene da rispondere ‘per fortuna che c’è stato Massimo’".

Si ricorda il primo anno di amministrazione comunale?

"Benissimo. Dieci anni fa la gente si lamentava della manutenzione del verde, delle strade e dell’erosione marina. L’impatto iniziale è stato difficilissimo, dopo nemmeno un mese dall’insediamento ci sono state le esondazioni a Ponte Sasso e Camminate e, tra giugno e luglio, il taglio dei trasferimenti dallo Stato. All’inizio sembrava che Fano fosse una città immobile, ma dopo un duro lavoro la svolta con la gente che, a partire dal 2016, ha iniziato a riconoscere la serietà del mio impegno. Oggi, grazie anche ad Aset, abbiamo una gestione del verde di qualità e in 10 anni siamo riusciti ad asfaltare 220 km di strade, mai successo. Siamo intervenuti a difesa della costa, e siamo riusciti a mettere in moto un’efficiente macchina dell’emergenza. Credi di essere stato un sindaco disponibile e presente, soprattutto con chi era in difficoltà".

Si vanta di lasciare, rispetto a dieci anni fa, una città più bella: convinto?

"Non c’è dubbio: Pincio, Darsena Borghese, piazza Marcolini, a breve, piazza Costa, ex Agip, Waterfront di Sassonia e Torrette, Manfrini. Fano ha un potenziale straordinario. Alla nostra amministrazione si deve l’attenzione al bello universale: la Fabbrica del Carnevale con Italo Rota, la nuova Federiciana con Mario Cucinella, il museo della romanità nell’ex Filanda".

Tra le critiche mosse nei suoi confronti c’è di aver fatto ben poco a difesa del Santa Croce.

"Dal 2019 sono arrivati servizi che nel 2014 al Santa Croce non c’erano, ma questo non toglie la preoccupazione per il futuro, perché sarà difficile garantire l’esistenza di 4 ospedali: mi preoccupano i silenzi della politica locale e regionale e le scelte rinviate a dopo le elezioni".

È candidato alle Europee per Azione, ma per alcuni il suo vero obiettivo sono le Regionali.

"Capisco chi pensa che i candidati delle Marche, in quanto piccola regione, siano svantaggiati, ma la mia è una competizione vera. Sono in un partito piccolo dove il gioco delle preferenze è contenuto e sono considerato un candidato competitivo".

An. Mar.