TIZIANA PETRELLI
Cronaca

L’arte entra nei negozi. E mette al centro l’abitare

Svelata la mostra che da venerdì colonizzerà 27 attività commerciali "Il tema è la casa, intesa come rifugio, teatro di violenza o bene inaccessibile".

L’assessore Lucia Tarsi, il direttore artistico Enrico Zampa e il sindaco Luca Serfilippi

L’assessore Lucia Tarsi, il direttore artistico Enrico Zampa e il sindaco Luca Serfilippi

Non è solo un’esposizione diffusa. "H/C! Annuale d’Arte" nasce come un gesto di rigenerazione urbana e sociale: da venerdì al 30 giugno il centro storico di Fano si trasformerà in un palcoscenico di arte contemporanea, ospitando nelle vetrine di 26 attività commerciali le opere di 27 artisti. Una rassegna pensata non per creare spazi separati, ma per interrompere il flusso quotidiano, portando l’arte dentro la vita di tutti i giorni. Al centro della prima edizione c’è un tema universale e complesso: la casa. La scelta del tema non è casuale. Come ha sottolineato l’assessore alla Cultura Lucia Tarsi durante la presentazione, "la casa è rifugio, ma anche prigione; luogo di affetti, ma purtroppo a volte teatro di violenze; spazio sicuro che per alcuni resta inaccessibile".

"L’abitare è oggi più che mai un tema politico - racconta il direttore artistico Enrico Zampa -: il diritto alla casa continua a non essere garantito per molti, tra nuovi poveri, migranti, giovani precari. E il problema si riflette anche nei territori abbandonati, dove la casa diventa il simbolo di comunità svanite e di desertificazione sociale". L’esperienza collettiva della pandemia ha acuito questa consapevolezza: chiusi tra quattro mura, abbiamo scoperto che la casa può essere rifugio, ma anche isolamento forzato, privazione di libertà. Da qui l’idea di H/C!, di portare la riflessione negli spazi condivisi: mentre si prende un caffè, si fa la spesa o si sceglie un libro, ci si imbatte in un’opera che invita a ripensare il concetto stesso di abitare.

"L’idea - prosegue Zampa -, è nata dal basso, senza sponsor, ma ha subito trovato un’adesione entusiasta da parte di esercenti e artisti. Perché la casa è una questione che riguarda tutti: dai nomadi digitali ai fuorisede, dalle nuove famiglie non tradizionali ai migranti. È rifugio e limite, protezione e isolamento". E il programma lo racconta bene: nella vetrina di "L’Uccellin Bel Verde" Caterina Fraternali con Microcosmo esplora il nido domestico come spazio mentale, mentre alla Mondadori Bookstore Mirco Battistini propone Ospite, un’opera che riflette sulla precarietà dell’abitare. In altri luoghi, come la gelateria Makì o la boutique Sara Concept Bride, si aprono narrazioni diverse: la casa come luogo della memoria, come spazio dell’incontro o del distacco. Non mancano le incursioni più dolorose: l’Associazione Percorso Donna porta in scena, attraverso il lavoro di Laura Majani, il dramma delle violenze domestiche, ricordando che per molte donne la casa non è affatto un luogo sicuro. E il Cinema Masetti, con la proiezione di Parasite (29 maggio), sottolinea come il tema dell’abitare sia intrecciato a quello delle diseguaglianze sociali.

"Portare l’arte nei negozi – ha spiegato la libraia Francesca Tombari – significa riportare il dialogo al centro della città, creare connessioni che vanno oltre il consumo". Un’arte viva, dunque, che non si rinchiude in spazi elitari, ma entra nei luoghi della quotidianità, trasformando la città in un laboratorio di idee e visioni. Un modo diverso di abitare Fano, almeno per un po’.

Tiziana Petrelli