L’eolico marino spaventa i pescatori "Niente paura, fauna ittica al sicuro"

Intervista a Corrado Piccinetti, responsabile scientifico del laboratorio di biologia marina "L’impatto non è superiore a quello di analoghi impianti terrestri. Non creiamo problemi inesistenti"

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di Anna Marchetti

Parco eolico al largo di Fano: il professore Corrado Piccinetti, biologo marino, responsabile scientifico del Laboratorio di Biologia Marina, guarda con curiosità al progetto del parco eolico che la società di Ravenna Agnes vorrebbe realizzare a 30 km dalla costa fanese.

Professor Piccinetti, un parco eolico potrebbe danneggiare l’attività di pesca?

"Innanzi tutto bisogna dire che l’impatto ambientale è minore con le turbine fisse, rispetto a quelle galleggianti. La stabilità delle pale galleggianti è infatti legata ad una sorta di piattaforma e alla presenza di almeno 6-7 ancore: il rumore provocato dai cavi potrebbe spaventare i pesci. Altrimenti l’impatto ambientale per i pesci è inesistente perché gli ostacoli (rocce o pali) vengono aggirati. Ovviamente le modificazioni dell’ambiente marino sono inevitabili, se non altro perché in prossimità di tali insediamenti sarà in vigore il divieto di pesca. Da un lato si creano zone di protezione (come accade per le piattaforme petrolifere) ricche di pesce, dall’altro lato però ci sono limitazioni per l’attività peschereccia".

Qual è l’effetto di tali insediamenti sull’habitat marino?

"Mi sembra di capire che si tratta di un progetto di massima per richiedere al Ministero dell’Ambiente l’autorizzazione, un progetto del tutto simile a quello che si vuole realizzare a Ravenna e a Rimini. L’impatto ambientale di un parco eolico marino non è superiore ad un parco eolico terrestre".

Qualcuno obietta che con eolico, fotovoltaico, agrivoltaico si rischia di rovinare il territorio: mare e colline. Lei che ne pensa?

"Per esprimere un parere serve conoscere i progetti nel dettaglio. In ogni caso se vogliamo continuare ad usare la luce e più in generale la corrente elettrica dobbiamo individuare nuove forme di produzione di energia. L’impatto di un parco eolico marino, fisso, è del tutto simile ad un analogo impianto terrestre. Ce ne sono in Danimarca come in Sicilia".

I parchi eolici possono essere un problema per gli uccelli migratori?

"Il problema si potrebbe porre, ma sarebbe minore dei danni provocati dai cavi elettrici terrestri e dai tralicci installati, nel corso degli anni, sul territorio del nostro Paese per assicurare la corrente elettrica nelle case. Cavi estesi per milioni di chilometri su tutta l’Italia che nessuno pensa di eliminare. Non creiamo problemi ambientali che non esistono".