Marche Multiservizi esce allo scoperto "Noi con Aset: ecco le garanzie"

Mantenimento dei flussi di cassa e un advisor per l’integrazione. Lettera a tutti i comuni soci

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di Luigi Luminati

Dopo settimane di un dibattito tutto fanese sul futuro di Aset, il consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi ha inviato un documento ai sindaci dei Comuni soci, sia di Aset che di Mms: "Proponiamo la elaborazione di un progetto industriale, affinché i soci di abbiano gli elementi oggettivi per valutare i punti di forza e di debolezza dell’aggregazione tra le due aziende in favore dei cittadini". Il dibattito è partito su proposta dei consiglieri di parte pubblica (non dunque di Hera) alla luce anche delle continue notizie di stampa riguardante la ricerca del socio di Aset per realizzare il biodigestore.

La nota, firmata dal presidente Daniele Tagliolini e dall’amministratore delegato Mauro Tiviroli parte dall’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi e Marche Multiservizi e spiega il perché della decisione di non partecipare al bando pubblicato dal Comune di Fano: "L’iter autorizzativo per la realizzazione del biodigestore a Vallefoglia era stato avviato – scrive Mms – e l’impostazione a mercato dell’iniziativa era stata già preceduta dalle necessarie comunicazioni all’Antitrust. L’iniziativa si è resa necessaria per l’approssimarsi del termine di scadenza degli incentivi previsti per il biometano e l’incertezza sulla riproposizione futura. La mozione approvata dal consiglio comunale di Fano non sembrava certamente un invito a Marche Multiservizi, come peraltro ampiamente evidenziato dalla stampa, nonché i segnali manifestati sula ricerca di altri partner. Sempre in merito al biodigestore, va ricordato che dal protocollo sottoscritto nel 2014 sono trascorsi sei anni senza che nulla fosse stato prodotto nonostante gli studi commissionati a consulenti (Nomisma e Montana) da Aset. Marche Multiservizi ha comunque redatto – prosegue la nota per i sindaci – il progetto per un impianto in grado di soddisfare il fabbisogno di tutta la provincia e ha dichiarato più volte, in sedi ufficiali, che, ottenuta l’autorizzazione si sarebbero definite modalità e clausole per la partecipazione di Aset all’iniziativa. Nonostante nel 2011 sia stato scelto da Aset un altro partner per la gara del gas a Fano, la cooperazione tra Marche Multiservizi e Aset è sempre stata ottima sia sull’emergenza idrica, che nella gestione dei rifiuti".

L’aggregazione delle due realtà aziendali potrebbe avvenire garantendo le seguenti condizioni, secondo l’ipotesi di impegno del consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi: si parte dal mantenimento degli attuali flussi finanziari a favore del Comune di Fano. La sola aggregazione dei servizi regolati (distribuzione gas alla scadenza dell’attuale gestione da parte di AES, servizio idrico integrato, gestione integrata dei rifiuti) ed illuminazione pubblica, sulla base di specifica valutazione. La permanenza in capo ad Aset delle altre attività gestite oggi. La valutazione delle due realtà societarie da effettuarsi dai rispettivi advisor nominati dalle parti con identici criteri e parametri.

"Come in tutte le aggregazioni, un buon piano industriale consente – scrive ai sindaci Mms – di migliorare notevolmente il valore derivante dalla somma dei due soggetti che si uniscono, con la garanzia per il Comune di Fano di una adeguata presenza nella compagine societaria e per tutti i soci la possibilità di ottenere risorse finanziarie che costituirebbero un volano per investimenti territoriali dei comuni interessati. La creazione di un unico soggetto gestore sul territorio provinciale crea le condizioni per un miglioramento costante della competitività e soprattutto migliora la capacità di affrontare le gare ormai prossime della nostra provincia (distribuzione gas la più prossima, quella dell’idrico nel 2028 e per i rifiuti nel 2030). Un unico soggetto gestore consente – prosegue il consiglio di amministrazione – poi di rafforzare la valorizzazione delle risorse umane presenti in Marche Multiservizi ed in Aset, dando loro la possibilità di far parte di uno dei principali gruppi italiani, di accordi sindacali di 2° livello sottoscritti dalle segreterie nazionali dei sindacati e di un sistema di welfare riconosciuto come uno dei migliori. Ma soprattutto la garanzia del mantenimento occupazionale, come dimostrano le nostre aggregazioni che non hanno prodotto mai alcun esubero. L’ aggregazione mette in comune tutta l’impiantistica nei diversi servizi, compreso il futuro biodigestore". L’operazione dovrà essere preceduta da un accordo quadro vincolante sottoscritto dalle due società. Le economie di scala potrebbero dare un importante contributo per contenere l’incremento dei costi dei servizi. Il dado è tratto.