Fano, morto in ospedale per emorragia. 8 mesi al chirurgo

L’intervento aveva provocato la lacerazione dell’arteria polmonare ad un 59enne

Fano, morì in ospedale: condannato il medico (Fotoprint)

Fano, morì in ospedale: condannato il medico (Fotoprint)

Fano (Pesaro e Urbino), 14 febbraio 2019 - Ricoverato per una bronchite, muore tre ore dopo il suo ingresso in ospedale. A causare il decesso, l’emorragia provocata dalla lacerazione dell’arteria polmonare durante l’operazione per l’inserimento di un drenaggio toracico. Era il 12 ottobre 2014. La vittima, un fanese di 59 anni, si chiamava Albertino Del Moro, e a 23 era stato condannato alla paralisi degli arti per colpa di un brutto incidente durante un’esercitazione militare. Ieri mattina, a distanza di quasi 5 anni, è stato giudicato colpevole per la sua morte, il chirurgo dell’ospedale Santa Croce Giovanni Umberto Agostinelli. Otto mesi di reclusione la condanna inflitta, in primo grado, dal giudice Giuseppe Fanuli per omicidio colposo. Il pm Maria Letizia Fucci aveva chiesto 1 anno e 2 mesi. Assoluzione, invece, la richiesta del difensore dell’imputato, l’avvocato Marco Chiapparotti di Ancona.

La famiglia di Del Moro, la moglie Stefania e la figlia Laura, erano presenti in aula, anche se hanno rinunciato alla costituzione di parte civile dopo aver ottenuto il risarcimento danni dall’azienda ospedaliera Marche Nord. «Alle nostre assistite non interessa la pena comminata – spiegano i loro difensori, gli avvocati Giovanni Marcolini e Luigi Renni del foro di Rimini –. Desiderano solo che la vicenda tragica del loro congiunto contribuisca a responsabilizzare ulteriormente tutti gli esercenti le professioni sanitarie, nel garantire il più elevato livello di attenzione nella cura di tutti i malati».

Tutto comincia a ottobre di cinque anni fa. Del Moro è affetto da giorni da difficoltà respiratorie a causa della presenza di muco nei bronchi. La cura a base di antibiotici e tachipirina non fa effetto. E sale anche un po’ di febbre. È la moglie, preoccupata, a voler ricorrere alle cure dell’ospedale. Del Moro viene trasportato in ambulanza al Santa Croce. Codice giallo. Entra alle 7.50 del 12 ottobre 2014. Secondo quanto emerso dal processo, la prima visita è quella del medico del pronto soccorso. Poi viene sottoposto a una radiografia toracica che evidenzia l’infiammazione ai bronchi. E che rende necessaria la consulenza del chirurgo. Alle 9.10 Del Moro entra in terapia intensiva. Un’ora dopo, Agostinelli lo sottopone all’intervento di drenaggio toracico. Ma alle 10.30 scatta la chiamata al medico rianimatore. Del Moro è in stato di shock. Viene intubato. Ma invano. Alle 11.30, muore. Secondo l’accusa, Agostinelli avrebbe sbagliato l’intervento, andando a lacerare l’arteria polmonare. La fuoriuscita di sangue è troppo estesa. Per Del Moro non c’è più niente da fare.