Picchia la moglie, condannato ex commerciante

Nove mesi di reclusione per lesioni, ma c’è l’assoluzione per il reato di maltrattamenti. Si profila un ricorso

La lite per lo spazzacamino che degenera, il marito che la spintona contro il muro provocandole ferite a mano e guancia, lei che fugge in strada sanguinante, poi lo denuncia e riferisce di vent’anni di matrimonio in cui sarebbe stata vittima di umiliazioni e violenze psicologiche. Un racconto che aveva fatto finire il marito a processo per maltrattamenti, violazione del divieto di avvicinamento e lesioni. Ma ieri l’imputato, un 75enne fanese, ex commerciante di carbone e poi giardiniere, (difeso dall’avvocato Fabio Cazzola) è stato assolto dall’accusa di maltrattamenti e condannato per gli altri due reati a 9 mesi di reclusione e al pagamento di mille e 500 euro come risarcimento danni alla ex. Il giudice ha riconosciuto le lesioni, ma non ha ritenuto che l’imputato abbia maltrattato la coniuge nel corso della loro vita matrimoniale.

La donna, una 60enne originaria dell’Est, si è costituita parte civile. E ora il suo difensore, l’avvocato Mara Roccisano, si prepara a sollecitare la procura a impugnare l’assoluzione per i maltrattamenti davanti alla Corte d’appello. L’ultima lite era nata per via dello spazzacamino. La donna voleva coprire i mobili per proteggerli dalla fuliggine, ma il marito non era d’accordo. E dalle parole, il marito era passato ai fatti, spingendo la moglie contro il muro e provocandole ferite alla mano e al volto. Lei era corsa in strada e aveva chiamato il numero d’emergenza. L’ambulanza l’aveva trovata sanguinante e l’aveva portata al pronto soccorso: prognosi di 7 giorni. Per il marito era scattata la denuncia e la misura del divieto avvicinamento alla donna.

e. ros.