Covid Fano, trovato positivo a Torrette. Sanitari a rischio

E’ un fanese. Era al pronto soccorso dove è stato visitato prima del ricovero. Timore per chi è entrato a contatto diretto col paziente

Tamponi

Tamponi

Fano, 21 agosto 2020 - Paziente affetto da una seria aritmia arriva al pronto soccorso di Torrette, viene visitato prima del trasferimento al Lancisi, ma il tampone pre-ricovero risulta positivo. A rischio contagio da Covid-19 tutti gli operatori sanitari che dall’arrivo in ospedale all’esito del test sono entrati in contatto diretto col paziente. A parte i pochissimi pazienti positivi ricoverati nei reparti di malattie infettive, i pronto soccorso continuano ad essere l’ultima frontiera e il posto più insicuro dove lavorare. Quello di Torrette, il più grande come numeri di pazienti visitati ogni giorno (tra i 150 e i 200), resta diviso in due percorsi, quello Covid, ridotto negli spazi ma sempre operativo per valutare i casi sospetti, e l’altro, il cosiddetto percorso ‘puliti’. Da oltre due mesi a questa parte l’attività extra Covid è tornata la stessa del passato e ogni tanto qualche ‘incidente’ può capitare.

Come accaduto mercoledì pomeriggio, quando al triage del pronto soccorso è arrivato un fanese con un serio problema cardiaco. L’uomo aveva scelto di farsi portare a Torrette, da Fano, in quanto da anni è seguito proprio dagli specialisti del cardiologico Lancisi. I suoi sintomi erano solo ed esclusivamente collegati all’altissima frequenza dei battiti, nessun altro sintomo che potesse in qualche modo collegarlo al Coronavirus. Viste le sue condizioni e la necessità di trasferirlo al Lancisi, come da prassi il medico in turno che l’ha visitato ha richiesto lo svolgimento del tampone. Il nuovo regolamento parla chiaro: tutti i pazienti che passano il filtro del ps per un ricovero, una prestazione sanitaria o un intervento devono essere preliminarmente sottoposti al tampone per verificare l’eventuale positività.

L’obiettivo primario è evitare che pazienti positivi possano contagiare personale e altri degenti, innescando un percorso molto pericoloso. L’uomo è risultato positivo al tampone naso-faringeo subito processato e questo ha comportato una serie di conseguenze. Essendo arrivato come caso non-Covid, e dunque non inserito nei box dedicati alla pandemia con il personale super-protetto con i dispositivi di sicurezza, il personale che lo ha avuto in carico per le cure e gli esami preliminari in sala emergenza ha operato con protezioni standard. Per loro il rischio contagio è concreto, da qui il via alla procedura tra oggi e domani, il tempo di consentire l’eventuale incubazione del virus. Il paziente sarà seguito per la sua problematica cardiaca dal personale competente, anche’esso però protetto da eventuali contagi con i dispositivi di ordinanza. La beffa è, come al solito, per gli operatori di pronto soccorso. Gli infermieri in particolare a cui non sono arrivate le promesse premialità della Regione, ma soltanto un’indennità di rischio dall’azienda di 5 euro lordi a turno, solo se svolto nell’area Covid. I tempi del personale sanitario trasformato in eroi sembrano ormai così lontano. p.f.c.