Volti incisi dalle rughe, donne d’altri tempi, colte mentre camminano in ciabatte tra la neve, fanno il bucato per strada, pregano dentro San Pietro in Valle (ora chiusa) o giocano alla petrangola. Mestieri ormai scomparsi, bimbi con i calzoni corti anche in inverno e luoghi trasformati dal tempo, il porto, il centro cittadino, la campagna. Racconta tutto questo la mostra fotografica "Universi traslati" di Maurizio Tomassini (sociologo, esperto di welfare e portavoce del Terzo Settore) che in 141 fotografie ripercorre la storia del decennio fanese, tra la fine degli anni ‘60 e gli anni ‘70.
"Un racconto che parte dal porto – sostiene Tomassini – e prosegue nella vita quotidiana del mercato in piazza Andrea Costa, nei vicoli dei Piattelletti, nel mercatino dei ferri vecchi a San Paterniano e tra le campagna di Monte Giove".
"Tanti i personaggi fotografati, i marinai che ritornano in porto con le ‘purasse’, i maestri d’ascia, i carrettieri colti all’alba con il loro cavallo, i pescatori della tratta, i vecchi che raccolgono la legna in riva al mare per scaldarsi in inverno", aggiunge Tomassini.
"Questa mostra è una vera macchina del tempo – commenta il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, Giorgio Gragnola – per leggere i mutamenti della comunità attraverso i personaggi e i protagonisti principali".
La mostra, curata dal critico fotografico Enzo Carli e allestita da Carlo Bruscia alla Diana Art Gallery di Palazzo Bracci Pagani, s’inaugura domani alle 17,30 e si potrà visitare fino al prossimo 10 gennaio, tutti i giorni dalle 17.30 alle 19.30. Realizzato il catalogo curato da Dante Piermattei, con i testi di Carli, del regista Leandro Castellani, i racconti di Sergio Schiaroli su Telefano, di Pino Panajaoli sulla raccolta degli stracci per don Paolo Tonucci, missionario in Brasile, e di Roberto Boltri sul terremoto in Irpinia.
an. mar.