Tonno all’istamina, ragazze dimesse "Ma per un mese niente fatiche"

Il percorso è ancora lungo ma sono fuori pericolo le amiche che il 3 settembre finirono in ospedale a causa di una grave intossicazione alimentare. "Per un po’, andranno benissimo pasta e pizza"

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di Sandro Franceschetti

Alle 12,55 di ieri sono uscite dal padiglione del ‘Santa Croce’ che ospita il reparto di cardiologia. Sorridenti, perché ad accoglierle c’erano i rispettivi genitori, i fratelli e le sorelle, e pure diversi amici ed amiche; ma anche con l’aria un po’ disorientata di chi per una settimana è stato proiettato dentro un incubo del tutto inatteso. "Ancora non ci rendiamo conto fino in fondo di quanto è successo, facciamo fatica a descrivere le nostre sensazioni", hanno detto la 26enne di Colli al Metauro Carolina Cappellini e le 23enni fanesi Sara Zauli e Valentina Curina appena messo piede fuori dall’ospedale. Dov’erano finite la sera del 3 settembre per una grave intossicazione alimentare dovuta al consumo di tonno in un ristorante di Fano, che aveva procurato loro un forte stress cardiaco (diagnosticata come ‘sindrome sgombroide’, che determina un alto tenore di istamina, ndr).

Poi, tutte e tre insieme, strette l’una all’altra, come sono state ogni giorno trascorso nel nosocomio, hanno aggiunto: "Ora stiamo molto meglio, anche se ci sentiamo spossate e deboli. Le analisi del sangue e gli elettrocardiogrammi hanno rilevato un ritorno su parametri pressoché normali, ma per un mese dovremo comunque assumere del betabloccante (un farmaco che regola la frequenza cardiaca e la pressione, ndr) ed evitare pratiche sportive e altre situazioni di fatica. Poi ci sottoporranno ad un test da sforzo e se tutto andrà bene potremo interrompere o modificare la terapia e tornare ad una vita normale".

E poi hanno proseguito con una confidenza: "Noi quella sera al ristorante e poi in pronto soccorso abbiamo avuto molta paura, ma in realtà non ci siamo rese conto di quanto fosse seria la situazione. Lo abbiamo capito, man mano, quando ci hanno portate in cardiologia, dove siamo rimaste con l’holter, che ci controllava il cuore, attaccato per ben 7 giorni, fino ad un’ora fa". Prima di aggiungere altro, Valentina, Carolina e Sara ci tengono ad esprimere gratitudine al personale del ‘Santa Croce’: "Sia a quello del pronto soccorso, dove ci hanno seguite e trattate immediatamente, sia del reparto di cardiologia, in cui abbiamo passato quasi una settimana. Medici, infermieri e tutti gli altri operatori sono stati davvero straordinari. Oltre a curarci in modo altamente professionale, ci hanno fatte sentire al sicuro e tranquillizzate in dei momenti per noi molto difficili. Grazie davvero a tutti loro. Sono fantastici".

Dopodiché, alla domanda sul prossimo menù che sceglieranno al ristorante, si sono guardate tutte e tre negli occhi e all’unisono hanno risposto: "Ristorante? Forse è meglio una semplice pizzeria. In questo momento – hanno concluso – pizza e pasta vanno benissimo, anche nel menù di casa".