Sono ormai anni che i pronto soccorso di tutta Italia sono una sorta di prima linea dove si deve fare i conti con gesti inconsulti a volte al limite della follia. Quello del Murri di Fermo non fa eccezione e tra le sue mura sono tanti gli episodi di cui hanno fatto le spese medici, paramedici, poliziotti e guardie della sicurezza privata. Uno dei casi più eclatanti risale al marzo del 2006 quando, intorno alla mezzanotte, un 53enne di Fermo si era presentato al pronto soccorso chiedendo del medico che aveva curato suo figlio circa mezz’ora prima. Gli infermieri glielo avevano indicato invitandolo ad accomodarsi. L’uomo, dopo essere entrato nelle stanze riservate al personale, aveva chiesto nuovamente conferma allo stesso medico poi, dopo aver estratto un coltello da cucina, gli si era scagliato contro. La pronta reazione del medico aveva evitato che la lama lo colpisse al petto, anche se, in seguito alla colluttazione, l’aggressore era riuscito ugualmente a piazzare un fendente alla spalla. Dopo l’accoltellamento, si era dato alla fuga scappando all’interno dell’ospedale. Un altro episodio più recente risale al giugno 2021, quando un 47enne di Porto San Giorgio si era barricato dentro una stanza, aveva impugnato una siringa sporca di sangue e degli aghi, che aveva infilato nella mano come un tirapugni, e aveva messo sotto scacco il pronto soccorso. Nell’agosto 2023 un fermano 36enne di origini napoletane, dopo essere stato trasportato al pronto soccorso completamente ubriaco, si era reso protagonista di una notte brava, durante la quale aveva seminato il panico, derubato pazienti e sanitari, per poi rapinare un uomo minacciandolo con un coltello, quindi fuggire con una bicicletta rubata. La scorribanda del malvivente si era conclusa poche ore più tardi, quando era stato rintracciato e bloccato dalla polizia. Altro fatto gravissimo si era consumato nell’aprile del 2022 quando una decina di magrebini si erano resi protagonisti di un vero e proprio assalto al pronto soccorso del Murri armati di spranghe e machete, con al loro seguito due grossi cani. Durante il blitz avevano portato via un paziente, aggredito i poliziotti che lo piantonavano e minacciato medici e paramedici che avevano cercato di fermarli. E’ dell’altro giorno, invece, la condanna un 40enne di Porto Sant’Elpidio che, in preda ai fumi dell’alcol, aveva seminato il panico al centro commerciale il Girasole di Campiglione di Fermo, poi, non soddisfatto, una volta accompagnato al pronto soccorso, aveva aggredito i poliziotti e gli agenti della vigilanza privata, ferendone uno.
Fabio Castori