Arrivano i complimenti dai mister avversari. Ma la Fermana resta sempre a bocca asciutta

Paolo Indiani ha elogiato l’avversario eppure la classifica dei canarini non si muove. Ora occorre una scossa se si vuole tentare l’impossibile

Arrivano i complimenti dai mister avversari. Ma la Fermana resta sempre a bocca asciutta

Arrivano i complimenti dai mister avversari. Ma la Fermana resta sempre a bocca asciutta

"Volevo fare i complimenti alla Fermana, Mosconi in poche settimane ha fatto un lavoro straordinario. Uomo contro uomo a tutto campo, nel primo tempo ci ha messo in difficoltà come nessuno in queste ultimi due mesi". Così l’allenatore dell’Arezzo Paolo Indiani ha voluto complimentarsi con la Fermana dopo averla battuta per 2-0 grazie alle reti di Catanese e Gucci.

"Potevamo concretizzare meglio, c’è stato un episodio arbitrale particolare (mancata espulsione di Fort per un intervento da ultimo uomo su Gucci, ndr) però loro molto bravi. Poi alla distanza ci siamo assestati e potevamo vincere con un punteggio più ampio. La vittoria credo sia legittima ma voglio sottolineare la prestazione dei nostri avversari, sapevo delle difficoltà della partita. C’è voluto un grande atteggiamento della squadra anche in fase di non possesso per portare a casa i tre punti". Qual è il riassunto di tutto questo? Tanti complimenti, pochi punti e pochissimi gol. Se fosse il campionato dei complimenti, la Fermana si sarebbe salvata senza passare dai playout. Tanti gli allenatori avversari che hanno stretto la mano con convinzione ai gialloblù. Ma loro tornavano a casa con i tre punti, e la Fermana restava in fondo alla classifica, come ora. Un aspetto che nell’ultimo periodo della sua gestione dava fastidio anche all’ex allenatore dei gialloblù Stefano Protti. "Quando ci fanno i complimenti mi sento preso per i fondelli, preferirei far incazzare un po’ le squadre avversarie e prendere più punti": così aveva detto il mister alla vigilia della partita in trasferta contro la Virtus Entella.

Anche in quel caso, pareggio conquistato nel finale per un gol fortunoso di Fort e un solo punto guadagnato dopo una buona prestazione. Una settimana dopo quella partita, in casa è arrivato l’Olbia e quel pareggio al 95esimo, e forse stato il primo passo definitivo verso la retrocessione. Anche ad Arezzo la prestazione c’è stata, almeno per i primi 45 minuti. Squadra aggressiva, che rischiava, certo, ma con cognizione di causa. Da quando è arrivato Mosconi i rischi presi sono stati veramente tanti, ma è comprensibile. A questo punto e con questa situazione la squadra deve prenderseli se si vuole credere in qualcosa. Ma a spezzare le gambe ai gialloblù è stato il gol mangiato da Sorrentino nel finale di primo tempo: palla geniale di Giovinco per Scorza, cross al bacio e l’ex Cesena di testa da posizione favorevolissima la mette alta. "Un po’ di entusiasmo a quel punto della partita ci serviva", ha detto Mosconi dopo il match. È sembrato come se quell’occasione sciupata abbia destabilizzato la squadra, che è rientrata nel secondo tempo molto poco lucida. Misuraca e compagni non sono riusciti a creare occasioni veramente pericolose e ogni volta che l’Arezzo si spingeva in avanti andava sempre più vicino al gol del pareggio. Che infatti arriva con Gucci proprio per un errore di lucidità: la difesa e Borghetto non comunicano e sbuca la testa dell’ex Fano e Vis Pesaro che a porta libera chiude la partita, e forse anche le speranze di salvezza della Fermana.

Filippo Rocchi