Assalto armato al Pronto soccorso Banda di giovani a processo

Hanno fatto irruzione in sei per portare via un paziente in attesa di cure. I poliziotti hanno cercato invano di bloccarli. Sono accusati di vari reati tra cui resistenza aggravata a pubblico ufficiale e lesioni .

Assalto armato al Pronto soccorso  Banda di giovani a processo

Assalto armato al Pronto soccorso Banda di giovani a processo

Si erano resi protagonisti di un vero e proprio assalto al pronto soccorso del Murri, durante il quale avevano portato via un paziente e aggredito i poliziotti che lo piantonavano. Per questo motivo sei giovani nordafricani, difesi dall’avvocato Giuliano Giordani, sono stati rinviati a giudizio e dovranno comparire davanti la giudice per rispondere dei reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, possesso ingiustificato di armi e interruzione di pubblico servizio. Quattro di loro erano stati arrestati dai poliziotti della squadra mobile di Fermo a seguito dell’indagine avviata dopo i gravi fatti del 28 aprile 2022 che avevano visto l’irruzione di un gruppo di sei nordafricani all’interno dell’ospedale Murri , allo scopo di ’liberare’ e portare via dalla struttura un loro connazionale ventenne ferito, accompagnato al pronto soccorso dagli uomini della questura per le cure necessarie delle lesioni subite a seguito di un’aggressione con un’arma da taglio. Uno di loro era invece finito in manette poco dopo il blitz in ospedale, un altro era stato catturato alcuni giorni dopo.

Durante l’assalto al pronto soccorso il giovane paziente era stato sollevato di peso da alcuni stranieri, uno dei quali gli aveva strappato dal braccio l’ago della flebo mentre gli altri avevano ostacolato e aggredito i due poliziotti della squadra volante che lo stavano piantonando. Erano stati momenti di terrore per i medici e i pazienti presenti al Murri. Il gruppo di nordafricani era uscito dall’ospedale insieme al ferito e, spalleggiato da una decina di connazionali e da un cane di grossa taglia, aveva intimato ai due agenti di non seguirli minacciandoli di morte e poi aggredendoli. I poliziotti avevano individuato il veicolo con il quale i malviventi avevano raggiunto l’ospedale e al suo interno vi erano armi, coltelli e una mannaia di circa 30 centimetri. In quella circostanza i due agenti erano riusciti a bloccare e trarre in arresto soltanto uno dei nordafricani, mentre gli altri si erano dati alla fuga. Le indagini della squadra mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica, avevano permesso di identificare gli altri responsabili dell’irruzione al pronto soccorso e dell’aggressione ai due poliziotti.

Grazie alle testimonianze fornite dalle persone presenti e mediante l’analisi minuziosa delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza dell’ospedale, gli investigatori erano riusciti a dare un nome e un volto ai malviventi a carico dei quali il tribunale aveva emesso le misure cautelari della custodia in carcere. Si tratta di giovani ventenni, di nazionalità tunisina ed egiziana, tre dei quali già noti agli investigatori in quanto spesso identificati quali autori di numerosi reati tra cui rapine, lesioni, spaccio di stupefacenti, rissa, furti, porto abusivo di armi, ricettazione e danneggiamento.

Fabio Castori