Non voleva uccidere il benzinaio, ucraino assolto

Al processo una clamorosa sentenza

L’avvocato Andrea Albanesi

L’avvocato Andrea Albanesi

Fermo, 30 settembre 2016 -  Si è concluso, ieri,con una clamorosa sentenza di assoluzione dal delitto di tentato omicidio, il processo a carico di Holianyn Ruslan, operaio calzaturiero ucraino di 43 anni, residente a Montegiorgio.

L’imputato, la sera del 14 luglio del 2015, era stato tratto in arresto dai carabinieri di Montegiorgio con la pesante accusa di tentato omicidio ai danni di Yuri Baglioni, il titolare di un’area di servizio a Piane di Montegiorgio. Il Collegio penale del tribunale di Fermo ha assolto l’ucraino perché il fatto non sussiste, ma lo ha condannato, per gli altri reati di minaccia e per il porto abusivo di un coltello da cucina, a 6 mesi di reclusione, beneficiati dalla sospensione condizionale della pena.

«Contavo molto in questa sentenza e non mi giunge inaspettata – ha commentato all’uscita dall’aula il difensore dell’imputato, l’avvocato Andrea Albanesi -. Sono sempre stato convinto, ed il dibattimento lo ha chiarito anche ai giudici e al pm, che l’ipotesi accusatoria inizialmente fondata sulle sole dichiarazione sommarie delle parti offese assunte e redatte con una certa ‘velocità’ dai carabinieri di Montegiorgio, non corrispondesse alla realtà.  Il mio assistito era stato arrestato, ristretto in carcere prima e agli arresti domiciliari poi, per un fatto che non aveva commesso. Va riconosciuto che anche la pubblica accusa, sostenuta dal sostituto procuratore, Chantal Dameglio, ha concluso la requisitoria chiedendo la sola condanna, poi accolta, per gli altri reati, riconoscendo l’assenza del tentato omicidio. Resta il rammarico - prosegue l’avvocato Albanesi - che ad un uomo sia stata sottratta la libertà personale in ragione di una ricostruzione dei fatti ben diversa dalla realtà. Ed è la medesima ricostruzione che, per taluni aspetti, ha tratto in  inganno incolpevole perfino la Procura della Repubblica ed il gip nel richiedere ed ottenere la misura cautelare della restrizione in carcere».

Tutto era iniziato quando l’imputato si era avvicinato al distributore di benzina gestito da Baglioni. Intorno alle 15,30 l’ucraino aveva infastidito il cane del benzinaio e poi si era allontanato. L’imputato si era quindi recato in un bar, aveva iniziato a bere e, una volta in stato di alterazione, si era procurato un coltello da cucina. Mentre se ne stava andando era stato intercettato dal benzinaio, che era stato minacciato di morte. La reazione del titolare del distributore era stata repentina e ne era nata una colluttazione. Nel frattempo, allertati da un passante, erano intervenuti sul posto i carabinieri, che avevano definitivamente neutralizzato il 42enne ucraino e l’avevano arrestato.