Porto San Giorgio, Capasso: "La mia vita da ambulante per 50 anni"

L’attività compie mezzo secolo: sono arrivato qui a 12 anni, oggi gestisco due negozi. Domenica festa con la città

Orazio Capasso assieme a Teresa Scriboni della Confcommercio

Orazio Capasso assieme a Teresa Scriboni della Confcommercio

Porto San Giorgio (Fermo), 15 ottobre 2019 - Il self-made man, il mito cioè dell’uomo che partendo dal basso raggiunge per meriti propri il successo nella vita e nel lavoro, ben si adatta al commerciante ambulante, insignito del cavalierato e presidente per anni del sindacato Confcommercio di categoria, Orazio Capasso che quest’anno festeggia i 50 anni di attività. E’ partito da zero come ambulante e tale vuole restare pur gestendo anche due negozi a posto fisso: uno nella zona nord e un altro in quella sud di Porto San Giorgio: «Questo negozio ha molti prodotti di qualità a prezzi buoni. Si trova di tutto dalla biancheria da casa, all’intimo, pigiami, accappatoi ed è l’ideale per tutta la famiglia», le recensioni su Internet dei clienti sono per lo più di questo tenore.

«Il tutto è stato frutto di 50 anni di sacrifici e di lavoro», dice con orgoglio Capasso, originario di un paese in provincia di Napoli. La sua, come lui stesso riferisce, è la storia di una vita senza famiglia e senza infanzia ma ricca anche di soddisfazioni per i traguardi conseguiti: a 10 anni e mezzo perde sua madre e alcuni parenti lo portano con sé a Gioia Tauro per farlo lavorare sempre nel campo del commercio della biancheria per la casa. Poi, alcuni signori che andavano a comprare da quelle parti per vendere a Porto San Giorgio gli propongono di seguirli. «In un un primo momento ho detto di no – racconta Capasso – però ho cambiato idea quando mi hanno detto che avrei mangiato tutti i giorni, avuto un letto su cui dormire e la domenica libera. Dove stavo io non si mangiava e si dormiva con delle coperte per terra». Arriva a Porto San Giorgio che aveva 12 anni. Lavora e mette da parte una somma che gli consente alla maggiore età di comprare per 210.000 lire una Fiat 1.100 familiare con cui, avuta l’autorizzazione, comincia a lavorare in proprio. Era il 1969, 50 anni fa, appunto: «Ho messo quattro articoli nella macchina – queste le sue parole - e cominciato a girare nelle Marche, in Abruzzo e in Umbria. Tutti i giorni, e a volte pure con la febbre. Tanto lavoro, tanta fatica».

Quindi si è fidanzato, sposato e avuto quattro figli, tre femmine e un maschio. «Quando è nata la mia prima figlia – confessa – ho pianto perché si era concretizzato il mio sogno di avere una famiglia ed io me l’ero creata». La tanta fatica e la fiducia che si era guadagnato con chiunque gli hanno consentito di progredire e costruirsi una casa, avviare due negozi, apassare dalla macchina al furgone, e dal furgone a un mezzo più grande. Adesso ne ha due con cui lui e il figlio continuano a frequentare i mercati. Domenica Capasso invita tutti a festeggiare con una merendata verso le 16,30, davanti al suo negozio della zona sud, lungo la statale Adriatica.