Chiama il 113 per vendicarsi: "Aiuto, mi violenta"

Nei guai una 30enne ubriaca per procurato allarme. Il compagno aveva cercato di toglierle l’alcol

Accusa il convivente di averla violentata e chiede aiuto alla polizia. In realtà è solo un modo per fargliela pagare perché sospetta che il suo compagno la tradisca. E’ la vicenda inventata da una donna 30enne romena residente sulla costa che, alcune sere fa ha telefonato alla sala operativa della questura, segnalando di essere stata vittima di abusi sessuali da parte del convivente. Vista la gravità del fatto, l’intervento della pattuglia per prestare la necessaria assistenza e raccogliere i primi elementi, è stato immediato. All’arrivo nell’abitazione indicata come luogo del reato, però, era presente solo il compagno, che ha riferito una versione totalmente diversa: lui avrebbe trovato la sua compagna a casa in stato di ubriachezza e dopo aver tentato di convincerla a smettere di bere per tutta risposta l’uomo sarebbe stato accusato di ipotetici tradimenti e preso a schiaffi. La 30enne avrebbe poi lasciato spontaneamente l’abitazione per rifornirsi di altro alcool in qualche bar. Ed allora, il giro dei bar per scoprire chi dei due aveva mentito. Dopo alcune decine di minuti la straniera è stata trovata nel dehor di un esercizio di somministrazione dello stesso comune, seduta ad un tavolino con un bicchiere in mano ma serena e tranquilla. Alle domande dei poliziotti ha confermato la versione del compagno ed ha ammesso candidamente di aver denunciato gli abusi per vendicarsi: denunciata per procurato allarme.

Fabio Castori