Fermo, spaccio di droga e violenza, sgominato il clan

Da mesi terrorizzavano Lido Tre Archi. La polizia si è messa sulle loro tracce dopo l’assalto al bar Blasco. Tre stranieri nei guai

L’interno del locale devastato dopo un accoltellamento avvenuto all’inizio di dicembre

L’interno del locale devastato dopo un accoltellamento avvenuto all’inizio di dicembre

Fermo, 16 gennaio 2020 - La polizia chiude il cerchio sul clan che dettava legge a Lido Tre Archi e che per mesi ha controllato il mercato della droga, terrorizzando chiunque gli si mettese contro. Oltre allo spaccio di stupefacenti, tra gli episodi più cruenti attribuiti alla banda ci sono la violenta rapina consumata al Lido Tre Archi nel novembre scorso ai danni di due ragazzi feriti a coltellate e la sanguinosa rissa nei locali del Bar Blasco di Porto Sant’Elpidio. Nelle prime ore di martedì gli uomini della squadra mobile e della squadra volante hanno attivato una serrata caccia all’uomo nelle zone dove due clandestini responsabili dei gravi delitti potevano aver trovato rifugio (gli altri due erano stati catturati la scorsa settimana).

Sono stati setacciati alcuni degli appartamenti nei palazzi di Lido Tre Archi e all’interno di uno di questi, con l’accesso forzato da tempo, è stato scovato uno dei due stranieri, un tunisino di 23 anni, clandestino da tempo sul territorio nazionale e responsabile di numerosi reati contro il patrimonio e la persona, nonché elemento integrante della rete di spaccio sulla costa fermana.

Le ricerche, ad ampio raggio, sono poi continuate a Porto Sant’Elpidio, nei luoghi di ritrovo e soggiorno provvisorio dei ricercati. Così, in un appartamento nei pressi del centro abitato, è stato rintracciato anche il quarto e ultimo componente del clan. Si tratta di un egiziano di 22 anni. Nello stesso appartamento, però, i poliziotti hanno trovato anche un marocchino di 28 anni, finora sconosciuto in zona, che aveva approfittato della disponibilità dell’alloggio per sottrarsi alle verifiche delle forze dell’ordine.

Il giovane nordafricano è risultato clandestino, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, contro la persona e giudiziari per lo spaccio di stupefacenti. Quasi certamente si tratta di un nuovo membro della banda reclutato per sopperire alla carenza di piccoli spacciatori dopo i colpi inferti dalle forze dell’ordine ed i conseguenti provvedimenti giudiziari ed amministrativi. I tre sono stati tutti portati in questura e, a seguito dei controlli e gli adempimenti operativi condotti dal personale dell’Ufficio Immigrazione, due di loro, il cittadino marocchino e il tunisino, sono stati colpiti da un decreto di espulsione. Il cittadino egiziano, invece, nella serata di ieri è stato trasportato al Centro di permanenza per il rimpatrio di Bari, dal quale potrà essere ricondotto nel Paese di origine.