ROBERTO CRUCIANI
Cronaca

Fermana in crisi nera, ora serve un miracolo

Ultima domenica senza gare ufficiali per la Fermana in vista di un rush finale che parte domenica prossima in casa...

Mirko Savini

Mirko Savini

Ultima domenica senza gare ufficiali per la Fermana in vista di un rush finale che parte domenica prossima in casa con il Fossombrone, gara che inizierà ad essere preparata nelle prossime ore. Da domani infatti inizia la settimana tipo verso la sfida con gli uomini di mister Michele Fucili, il match che all’andata segno il cammino canarino. Una quasi scena muta per la Fermana arrivata al match con problemi di organico (ricordiamo la querelle sui 2006 assenti nella circostanza) che in campo si è tradotta in un 2-0 deciso anche dalla consueta ingenuità in area sotto forma di rigore concesso agli avversari. Nel post gara le parole dure di Bolzan e Paolucci e una tensione che iniziava ad affiorare. Diciassette gare dopo moltissimo è cambiato. In peggio la classifica visto che la Fermana è sempre ultima (ma ora ben più staccata) da qualche turno e in crisi di risultati ma nel frattempo sono passati altri due allenatori, dopo Bolzan e Brini è il turno di Mirko Savini.

Una rivoluzione non solo in panchina ma anche a livello dirigenziale (con l’addio di Marco Catalano e l’arrivo di due vice presidenti operativi come Roberto Ferroni e Samuele Isidori) ma anche in campo con una rosa rivoluzionata completamente. Insomma una nuova Fermana ma con risultati non incoraggianti al netto di una tifoseria sempre presente ("solo per la maglia" come recitava lo striscione a Teramo) e da ammirare ma anche critica nei confronti della società. Ora alle parole, ai cambiamenti (finora promessi ma mai attuati) e alle promesse non mantenute ad ogni livello, in campo e fuori, devono seguire i fatti. E i fatti si chiamano punti perché senza almeno quattro vittorie nelle ultime sette gare non ci sarebbe neanche la speranza di raggiungere quella quota 34-35 punti che può significare play-out. La prima di sette finali è domenica prossima e sbagliarla sarebbe letale.

Roberto Cruciani