Fermana, serve un miracolo per la salvezza: "La squadra sta bene, bisogna crederci"

Simone Mangiola, autore del gol che portò in casa canarina la Coppa Italia Dilettanti, 12 anni fa. I ricordi e il presente

Fermana, serve un miracolo per la salvezza: "La squadra sta bene, bisogna crederci"

Fermana, serve un miracolo per la salvezza: "La squadra sta bene, bisogna crederci"

"Simone Mangiola". Questa la risposta se chiedete a un qualsiasi tifoso della Fermana, nato nei primi anni 2000, alla domanda su quale giocatore lo ha fatto innamorare della squadra. In quegli anni tra i gialloblù erano passati dei veri esempi, da De Reggi a Bolzan passando per Cudini. Ma per i piccoli quel 17enne era più vicino a loro, era riuscito a coronare il sogno che loro avevano nel cassetto da anni. Da quel gol all’ultimo secondo nella finale di Coppa Italia Dilettanti sono passati 12 anni. Simone ha cambiato vita, quei tifosi sono cresciuti, ma sempre con quel pallone che si infila alle spalle di Vurchio impresso nella mente. Queste è la storia di come un 17enne è diventato sindaco di Fermo per una notte.

Simone, come avete vissuto quella stagione?

"All’inizio di quell’annata avevamo avuto dei problemi societari. Poi sono entrati i fermani, come il compianto presidente Sergio Rogante. Abbiamo rimesso un po’ a posto le cose. Abbiamo avuto anche diversi cambi di allenatori. Avevamo capito che in campionato non potevamo più lottare per vincerlo, il Matelica aveva fatto una stagione strepitosa. Perciò ci siamo concentrati sulla Coppa Italia".

Che aria si respirava prima di quella partita?

"Tanta tensione, come normale che sia, ma positiva. Una volta arrivati in finale eravamo consapevoli della nostra forza. La squadra ha risposto bene sul campo affrontando un Cerignola veramente forte".

Quando mister De Angelis l’ha fatta giocare titolare cosa ha pensato?

"Sinceramente pensavo che partissi dalla panchina e giocasse Francesco Pazzi. Quando siamo arrivati negli spogliatoi e me l’ha detto ho avuto cinque minuti di tensione, ma poi ho pensato solo a cosa fare in mezzo al campo".

Sul gol, quando ha visto il pallone di Pirro partire aveva già immaginato di segnare? "All’85esimo avevo chiesto al mister il cambio. Ancora oggi quando lo incontro me lo rinfaccia. Non so come sono riuscito a fare quei 70 metri di campo per andare sul secondo palo. Quando ho visto la palla che scavalcava la difesa del Cerignola, mi sono tuffato ed ero sicuro di aver segnato".

Poi lo Scopigno di Rieti è esploso...

"Sapevo che quel gol sarebbe diventato importante per la squadra e per i tifosi. Avevamo passato dei brutti momenti e quel gol è stato la ciliegina sulla torta per un gruppo eccezionale: dai giocatori agli allenatori fino alla società e ai tifosi. Quella rete era per tutti".

Quella partita è la dimostrazione che i miracoli esistono, e ora alla Fermana servono di nuovi per rimanere in C, come vede la situazione?

"Nel calcio può succedere di tutto. Sono sicuro che i giocatori onoreranno la maglia fino alla fine. Poi si tireranno le somme, il campo dice sempre la verità. Nelle le ultime partite si vedeva come la squadra stesse bene e che potesse fare un buon risultato anche contro la Juve NG. Purtroppo, così non è stato, ma ora non bisogna dare nulla per scontato. Speriamo in una fine positiva". La Fermana ci crede nel miracolo, e l’ha dimostrato annunciando dei prezzi speciali per l’ingresso al Recchioni nell’ultima partita della regular season. I biglietti interi per le Tribune Laterali costeranno 10 euro, stesso prezzo per Over 65 e donne. Mentre per i ragazzi Under 20 basteranno due euro per assistere alla partita contro il Pescara. Filippo Rocchi