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Fermo: chiuse le indagini per via Respighi, in 8 rischiano il processo

La Procura ipotizza una lottizzazione abusiva, al progettista si contesta anche il falso ideologico Il procuratore Seccia ha fatto notificare gli avvisi di conclusione delle indagini

L’IMMOBILE Il cantiere di via Respighi è ancora posto sotto sequestro

Fermo 9 giugno 2015 - Nuova bufera sul cantiere dell’ipermercato Coop di via Respighi. Ieri mattina, su disposizione del procuratore della Repubblica di Fermo, Domenico Seccia, sono stati notificati otto avvisi di conclusione delle indagini per la lottizzazione abusiva dell’area finita da due anni nell’occhio del ciclone. Nel mirino degli inquirenti sono finiti: i due legali rappresentanti della Cosmo Costruzioni, Mario Marchionni di Ortezzano e Giuseppe Migliarini di Ancona; i due ex dirigenti dell’ufficio urbanistica del Comune di Fermo, Poalo Strappato di Osimo e Giacomo Circelli di Castelfidardo; il geometra comunale Alida Paccapelo; il progettista, l’architetto fermano Fabio Torresi e i due rappresentanti legali della ditta committente - la Coop Adriatica - Gilberto Coffani e Adriano Turrini, entrambi di Bologna.

Ad ognuno di loro, rispettivamente difesi dagli avvocati Nullo Palazzetti, Luca Sirotti, Maddalena Rana, Renato Cola e Alessandro Melchionda, è stato contestato il reato di lottizzazione abusiva, mentre il progettista dovrà rispondere anche di falso ideologico. Secondo gli inquirenti, infatti, Torresi, d’accordo con l’impresa, avrebbe falsificato la tavola progettuale, determinando l’errore degli operatori dell’ufficio urbanistica sulla famosa tavola 10 .

E’ in questo contesto che sarebbe poi maturato l’abuso edilizio con l’incremento della cubatura dell’edificio in costruzione. Torresi dal canto suo, però, si è sempre dichiarato estraneo ai fatti e in grado dimostrare la sua innocenza. Gli otto indagati avranno ora venti giorni tempo per presentare eventuali memorie difensive o chiedere di essere interrogati dal magistrato inquirente, dopodiché scatterà la richiesta di rinvio a giudizio e quindi l’eventuale fissazione della data del processo.

L’indagine dei carabinieri di Fermo, guidati dall’allora comandante di Compagnia, il capitano Pasquale Zacheo, era partita dalla segnalazione fatta agli inquirenti dall’attuale dirigente dell’urbanistica, Gianluca Rongoni e da un esposto alla Procura della Repubblica di Rifondazione Comunista.

Non a caso infatti l’ex sindaco, Nella Brambatti, aveva emesso un’ordinanza di sospensione dei lavori, che aveva bloccato l’attività del cantiere, al quale poi anche la Procura della Repubblica aveva messo i sigilli.

Fabio Castori