’Furto’ di informazioni sensibili. Condannata per phishing una 55enne

La vittima è un uomo di Monte Urano che si è rivolto ai carabinieri.

Si chiama phishing ed è un tipo di frode ideato allo scopo di rubare importanti informazioni sensibili come numeri di carta di credito, password e dati relativi al conto bancario per poi penetrare nel sistema informatico della vittima e rubarle denaro. Insomma, uno stratagemma per indurre gli utenti a rivelare, con l’inganno, informazioni personali o finanziarie attraverso un’email o un sito web, ma sempre più spesso anche tramite messaggi in arrivo da applicazioni molto usate come Whatsapp e Facebook. Nella trappola del phishing era caduto un uomo di Monte Urano che, però, grazie all’intervento dei carabinieri, aveva potuto scoprire chi l’aveva raggirato. L’autrice del phishing, una tunisina 55enne, residente nel Bresciano, è finito sotto processo ed è stata condannata a un anno e otto mesi per il reato di frode informatica La donna era stata smascherata dagli investigatori dell’Arma a conclusione di prolungata attività investigativa condotta con l’analisi di documenti bancari e tabulati telefonici. La 55enne, infatti, mediante un accesso abusivo al sistema informatico, aveva prelevato la somma di 2.500 euro dalla carta Postepay Evolution del 66enne monturanese, trasferendola su una propria carta della stessa tipologia. La vittima, accortasi dell’ammanco di denaro per un’operazione mai compiuta, si era rivolta ai carabinieri di Monte Urano che avevano subito fatto scattare gli accertamenti.

fab. cast.