Il prefetto bacchetta i medici di base: "Vaccini, ora serve la vostra collaborazione"

Dopo Pasqua dovrebbero partire nuove sedi, ma i problemi sono tanti. Primo fra tutti quello del mancato accordo con i dottori

Il prefetto bacchetta i medici di base

Il prefetto bacchetta i medici di base

di Angelica Malvatani

"Per tornare a vivere serve uno sforzo corale sulle vaccinazioni". è un appello deciso e accorato quello che arriva dal prefetto Vincenza Filippi che ieri, in video conferenza, ha incontrato il direttore dell’Area vasta 4 Licio Livini e i sindaci del territorio. Sul tavolo, l’organizzazione delle sei sedi per le prossime sedute di vaccinazione che riguarderanno la fascia di età dai 70 ai 79 anni, rischiano di saltare le sedi già fissate di Petritoli e Montegranaro per il mancato accordo con i medici di medicina generale.

Ai sindaci è stato dato l’incarico di fare opera di sensibilizzazione, perché tutti i territori dimostrino generosità, Livini ha spiegato a che punto è la programmazione: "Abbiamo aperto ai territori per costruire una rete che possa fare il più possibile. A Fermo è ormai tutto pronto, alla scuola don Dino Mancini, i medici di medicina generale vaccineranno qui e se non si trova l’accordo a Porto San Giorgio anche i sangiorgesi verranno qui in viale Trento . A Porto Sant’Elpidio, a Falerone, Amandola, Santa Vittoria in Matenano la disponibilità e l’impegno dei medici di medicina generale è grandissima.

Il problema è su Montegranaro. "Avevamo avuto la rassicurazione dei medici di medicina generale – prosegue Livini – che poi non c’è più stata, avevamo già aperto le agende di prenotazione, vedremo di coprire noi i turni ma potremo garantire un minimo di attività". A Porto San Giorgio le sedi individuate sono il palazzetto dello sport o il distretto ospedaliero, manca però anche qui la disponibilità dei medici.

Lo stesso succede a Petritoli dove i sindaci della Valdaso hanno promesso di occuparsi della questione: "Stiamo mettendo i numeri nelle caselle, provando a incrementare le vaccinazioni, se abbiamo la garanzia delle forniture passiamo da 660 di oggi a 1100 vaccinazioni complessive al giorno, in tutte le sedi, compreso il punto di vaccinazione ospedaliero dove vanno gli estremamente fragili già presi in carico dall’ospedale. I disabili hanno un loro percorso dedicato, il programma è quello di arrivare a 7mila vaccini a settimana", conclude Livini che per ora ha ricevuto solo rassicurazioni a voce sull’arrivo delle nuove dosi. Il prefetto Filippi ha sottolineato come l’Area Vasta abbia dato prova di grande vicinanza ai territori e di capacità di promuovere l’obiettivo primario che è quello delle vaccinazioni: "Gli stessi sindaci hanno evidenziato che certi territori rispondono molto bene, in altri territori la medicina territoriale ha bisogno di essere incentivata tramite gli stessi amministratori locali. Io dico che nessuno deve essere lasciato indietro, servono disponibilità e senso etico. Non ci sono ostacoli di sorta, il legislatore ha precisato che in materia di responsabilità è tutto definito, ci deve essere una partecipazione maggiore dei medici. Solo da qui si può uscire dai numeri di terapia intensiva e dalle difficoltà del Murri, unico ospedale peraltro Covid".