Il teatro riparte da Pizzi e Macbeth "Questo cartellone vi conquisterà"

Dopo l’anteprima per gli studenti, domani sera torna la grande lirica. Il regista: "È la settima volta che mi confronto con questa opera. La amo molto". L’assessore Lanzidei anticipa anche altre novità

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di Angelica Malvatani

Una stagione teatrale è fatta di musica, di parole, di storie senza fine, di persone appassionate. Si intitola ‘Il teatro, vita oltre le maschere’ la stagione del teatro dell’Aquila, tra prosa, lirica, musica per tutti i gusti. È una foto di gruppo con tante persone e tanti cuori quella che firma l’offerta culturale di Fermo, su tutti spicca il regista Pier Luigi Pizzi che firma la prima della stagione lirica, domani sera con il Macbeth. Ieri pomeriggio l’anteprima per i giovani, con oltre 500 prenotazioni, per domani è atteso il tutto esaurito e un piccolo momento di gala: "Stiamo dando il via ad un cartellone ricchissimo – spiega l’assessore alla cultura Micol Lanzidei – torniamo rinvigoriti e pieni di voglia di vivere, da settimane il maestro Pizzi è a Fermo, costruendo uno spettacolo emozionante".

A tutte le donne che parteciperanno alla serata sarà donato il libro ‘Acqua di colonia, storia di un malinteso’, di Bianca Cruciani, saranno 500 le copie a disposizione con le pagine profumate, un omaggio a chi ama e condivide bellezza. "Il cattivo teatro è finzione, il buon teatro è creazione, vita, una vita concentrata e compressa in uno spazio temporale preciso. Vita oltre le maschere è la celebrazione di questa vita", conclude Lanzidei. Il regista Pizzi spiega: "Sono contento che nasca qui questo Macbeth, è la settima volta che mi confronto con questa opera che amo molto. I grandi capolavori hanno sempre qualcosa da dirci in più, ci sorprendono ad ogni riflessione che si fa, abbiamo centrato tutto l’interesse sui due protagonisti, scorgendovi la crisi di una coppia, l’idea del potere, l’ossessione, la maledizione che si chiede e porta al declino e al fallimento della coppia, abbiamo rinunciato alla parte più spettacolare. L’idea rimane, un’opera di questo tipo va rappresentata in questo modo, dove tutto è sintetico proprio grazie allo stile di Verdi, del teatro forte, aggressivo e pieno di passione".

Luciano Messi, direttore della Fondazione Rete lirica delle Marche che produce l’opera, spiega che si lavora principalmente con le maestranze del territorio, a valorizzare i talenti locali e orientare la proposta artistica con un segno che sia chiaro, con impatto lavorativo molto forte: "Facciamo teatro in modo nuovo, dove tecnologia e artigianalità dialogano". Importante il lavoro di formazione che si fa con i ragazzi, per accompagnarli a teatro, a conoscere l’opera, le emozioni di un mondo che non finisce mai di stupire. Per questo l’assessore Lanzidei cerca la vicinanza delle tante realtà che completano il cartellone fermano, Marco Renzi per il teatro ragazzi, Andrea Cardarelli per il teatro di Capodarco e per la Sala dei Artisti, Jazz e non solo jazz con il gospel a Natale, il Circolo di Ave con la grande musica, il Cantiere collettivo, la Gioventù musicale, il Premio Postacchini, "una grande famiglia", la definisce l’assessore Lanzidei, per un pieno di cultura da qui al prossimo anno.