
di Angelica Malvatani
Se si potesse moltiplicare magicamente il numero dei laureati in ingegneria gestionale a Fermo, si riuscirebbe comunque a trovare lavoro a tutti. Lo assicura Michele Germani, docente dell’Università Politecnica delle Marche, che spiega come arrivino all’ateneo marchigiano ogni anno almeno 60 richieste di ingegneri tra meccanici e gestionali che noi non si riesce a soddisfare: "Sono opportunità importanti, aziende hanno bisogno di sviluppare nuove linee produttive e hanno bisogno di risorse umane. È un vuoto importante, l’offerta richiede di attrarre sempre più studenti. Noi come università vogliamo investire, ci stiamo spendendo su questo, lavoriamo al laboratorio Fermo tech’ che speriamo si estenda presto, con un centro di trasferimento tecnologico sul territorio che vale come una proposta di 5 milioni su tre anni per creare un rapporto diretto col mondo imprenditoriale locale". Il sindaco, Paolo Calcinaro, ci crede fortemente, come presidente dell’Ente universitario fermano è sempre pronto a offrire possibilità e soluzioni, perché la città ha bisogno della vita e della formazione universitaria.
Il presidente del corso di laurea in ingegneria gestionale, Archimede Forcellese parla di 550 iscritti stabili ogni anno a Fermo: "Laureiamo 135 ingegneri l’anno, 80 del corso di laurea triennale, 55 magistrale, quantità che non basta rispetto alla domanda di ingegneri, tutti gli studenti svolgono tirocinio nel territorio ma anche fuori regione e il più delle volte questo rapporto si trasforma in un rapporto di lavoro continuativo. Nel prossimo anno accademico abbiamo deciso di migliorare l’offerta formativa relativa al corso di laurea magistrale, avremo tre indirizzi, produzione e logistica sostenibile, digitalizzazione e analisi delle informazioni aziendali, innovazione sostenibile di prodotti e processi. Sono le sfide fondamentali di oggi, la sostenibilità intesa in tutte le sue accezioni, ambientale, economica e sociale. Le collaborazioni con le aziende sono di fondamentale importanza per la crescita del territorio e dell’università, ci servono partnership col mondo imprenditoriale. Sono sinergie che aiutano la crescita di studenti, aziende e territorio".
Una delle aziende con cui si collabora è la multinazionale Mag, leader nel settore aereonautico, con tre sedi in Italia, a Borgomanero, Roma e Monteprandone, e tre in America, è Vittoria Tedesco a spiegare che nelle Marche a dicembre è nato un hub tecnologico che oggi ospita sei studenti universitari, del percorso magistrale, che fanno esperienza, portano le loro idee, si confrontano per un periodo che va dai sei mesi ad un anno con l’azienda, si laureano e con tutta probabilità finiranno poi per lavorare per Mag, in Italia o all’estero: "Ho trovato giovani motivati, spiega la responsabile delle risorse umane, coraggiosi, curiosi, hanno voglia di muoversi e dare le loro idee. Noi abbiamo bisogno di loro perché per concretizzare le idee servono le teste".
A Fermo ci sono anche Maurizio Giacomini che coordina l’hub e Vincenzo Massarelli, spiegano che i ragazzi ricevono un assegno di presenza, un supporto per la casa e mangiano alla mensa aziendale: "Per fare esperienza piena di un lavoro complesso, terminano con noi la loro tesi e poi arrivano alla loro carriera in maniera diretta. L’azienda è in crescita, abbiamo sempre bisogno di innovazione e sviluppo e prodotti sempre più tecnologicamente elevati".