"Lampade a led in sala La cultura va sostenuta"

Cardarelli, presidente del Circolo del cinema Metropolis, sul caro energia: "Solo a luglio, nel mese in cui siamo rimasti chiusi, 250 euro di consumi"

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di Paola Pieragostini

"Questo Circolo vuole resistere alle pressioni economiche e non vuole limitare la sua attività culturale a causa dell’assurdo caro energia che ci sta investendo". A dirlo è Andrea Cardarelli, presidente del Circolo cinema Metropolis che gestisce sia la Sala degli artisti di Fermo che il Teatro Nuovo di Capodarco. La Sala degli artisti è stata chiusa al pubblico per la stagione estiva, da fine giugno. Subito dopo la riapertura del 25 agosto, nel pieno boom del caro energia, alla struttura è arrivata una bolletta per il consumo di energia elettrica riferita al mese di luglio, pari a 250euro.

"Strano no? – dice Cardarelli –. La sala è stata completamente chiusa, eppure abbiamo pagato per lo stesso consumo di cui si usufruiva abitualmente nei mesi del pre chiusura estiva". A fronte di ciò, ma soprattutto dell’impossibilità di prevedere i consumi e relativi costi dell’immediato futuro, il Circolo ha deciso di andare incontro al risparmio energetico, e di non limitare assolutamente l’attività della Sala degli artisti. "Abbiamo subito sostituito il precedente impianto di illuminazione con le lampade a Led – spiega Cardarelli – e deciso di lasciare come sempre la programmazione e gli orari di apertura della Sala, senza aumentare i prezzi di ingresso. Le incognite sul caro energia sono tante dovremo fare i conti con i continui aumenti di elettricità e gas considerando che andiamo incontro alla stagione invernale. Ciononostante, cerchiamo di essere coraggiosi orientandoci sia verso la speranza di ristori o incentivi per sale cinematografiche da parte dei Comuni e della regione, sia prestando la massima attenzione alla pubblicazione di bandi a cui aderire che permettono di potenziare e ammodernare struttura e servizio culturale, affinché il caro energia non blocchi lo sviluppo dell’attività. Non ultimo, contiamo sull’affluenza della frequentazione della sala e quindi sull’introito dei biglietti. Insomma – conclude Cardarelli – le difficoltà oggettive da affrontare sono tante, ma il Circolo non vuole che incidano negativamente sull’attività culturale. Personalmente voglio sperare che questa situazione trovi una soluzione di equilibrio perché gli aumenti incontrollabili causerebbero il blocco di un itero Paese. Cosa che non può succedere".