"Lampioni spenti a fasi alterne"

In Comune 600mila euro in più solo per l’illuminazione

Un autunno caldo, in tutti i sensi. Sono sotto pressione le pubbliche amministrazioni, fanno paura le super bollette, arrivano spese impreviste cui si dovrà far fronte. Per la città di Fermo si parla di un rincaro di oltre 600 mila euro solo per la pubblica illuminazione, escludendo i costi per gli edifici scolastici, le palestre, i centri per disabili. Un salasso cui si dovrà far fronte, in qualche modo, cercando un risparmio possibile, spiega il sindaco Paolo Calcinaro: "Per quanto riguarda la pubblica illuminazione stiamo studiando soluzioni, è chiaro che non si può lasciare la città al buio, per dare anche una percezione di sicurezza e serenità. Quello che potremo fare sarà spegnere i lampioni a fasi alterne, quando hanno una doppia alimentazione, e magari spegnere per brevi periodi, in piena notte, tipo alle tre del mattino. Di sicuro non si può spegnere all’alba, con tutti i lavoratori che partono presto e che hanno bisogno di essere accompagnati".

È una situazione che preoccupa e che richiede attenzione da parte di tutti: "Già a primavera abbiamo provato ad abbassare la temperatura nelle scuole e subito sono arrivate le proteste. Io credo che ci sia margine per risparmiare ma serve un attimo di attenzione da parte di tutti. I dipendenti comunali ma anche i collaboratori scolastici saranno chiamati a fare la massima attenzione, a non lasciare mai accese luci o dispositivi elettronici, la situazione è abbastanza seria. Faremo come fanno le famiglie, saremo attenti, seguendo quella che sarà di sicuro una normativa seria da parte dello Stato". Il sindaco ricorda che l’aumento è a livello di fornitura di materia prima e non di chi la distribuisce, come Solgas o tante altre che anzi avranno anche difficoltà a procurarsi le quantità con questi prezzi: "Il cambio di mentalità dovrà comprendere tutti, pubbliche amministrazioni e famiglie. Poi penso alle imprese, piccole, medie o grandi che siano che invece non possono permettersi di diminuire l’utilizzo e la mia preoccupazione va proprio a loro, se non ci sarà un piano di sostegno veloce, utile, concreto e realizzabile. Rischiamo di bloccare l’economia di un intero territorio".

Calcinaro si dice preoccupato anche per il clima di sfiducia che si sta diffondendo: "Siamo in grado di parare adeguatamente le conseguenze? O si chiederanno sacrifici senza ristori? E per quanto tempo lo sappiamo? Bisogna fare qualcosa subito, ci aspetta una stagione difficile e non possiamo lasciare i cittadini senza risposte".

a. m.