
Il. fatto di sangue. si era consumato in piazza del Popolo, sotto i portici, all’altezza di un noto esercizio commerciale
Dopo averlo minacciato con un coltello, lo avevano aggredito in tre e lo avevano massacrato a calci e pugni. Nonostante si fossero dati alla fuga i poliziotti della squadra mobile e dell’ufficio prevenzione generale di Fermo, all’esito di una celere attività investigativa, avevano individuato gli autori della sanguinosa aggressione ai danni di un minore. I continui servizi di vigilanza da parte degli uomini della questura, il patrimonio informativo raccolto quotidianamente e l’intervento assai celere della squadra volanti avevano, però, permesso di individuare la pista per risolvere in caso in breve tempo e di indentificare gli autori del fatto di sangue che si era consumato in piazza del Popolo. Nei guai erano finiti i componenti di una baby gang: tre ragazzi 17enni, due di origini nordafricane e uno albanese. I tre, a conclusione delle indagini, hanno patteggiato davanti al giudice del tribunale dei minori di Ancona la pena rispettiva di un anno i primi due, e dieci mesi il terzo.
Tutti dovranno però anche scontare due anni in prova ai servizi sociali per i reati di lesioni personali, porto abusivo di coltello e minaccia aggravata in concorso. Tutto era iniziato quando la vittima, all’altezza di un noto esercizio commerciale sotto i portici, era stata dapprima minacciata con un coltello e poi presa a pugni al volto e a calci.
I tre aggressori, non curanti delle condizioni del ragazzo, si erano dileguati tra le vie del centro storico, facendo perdere le loro tracce e lasciando il malcapitato sanguinante a causa della grave frattura del setto nasale, a seguito della quale aveva ricevuto, una volta trasportato in ospedale, cure e prognosi per più di venti giorni.
L’immediata sinergia tra gli agenti della squadra volanti e della squadra mobile, grazie anche all’acquisizione di informazioni e dell’analisi dei sistemi di videosorveglianza comunali, aveva permesso di individuare in brevissimo tempo i tre aggressori, poi denunciati alla Procura della Repubblica minorile per lesioni, detenzione abusiva di coltelli di uso proibito e minacce aggravate in concorso. Inoltre la divisione anticrimine aveva irrogato nei confronti dei tre aggressori altrettanti Daspo urbani, Divieti di accesso per tutti i locali pubblici collocati nel centro storico di Fermo.
Fabio Castori