"Noi separati dal Covid". Michele e Yessenia non si vedono da un anno

Lui, fermano. Lei vive negli States. In mezzo l’oceano e il blocco Schengen. "Qualcuno ci aiuti, abbiamo il diritto di poterci amare".

Migration

L’amore ai tempi del Covid conosce ostacoli che sembrano insormontabili. Lo sa bene il fermano Michele Giammarini, conosciuto per essere stato il responsabile del servizio di salvataggio sangiorgese. È proprio Michele che racconta la sua storia, oggi interrotta per colpa della pandemia. Tra Michele, 28 anni, e il suo amore, Yessenia, c’è un oceano intero, lei è statunitense, si sono conosciuti l’anno scorso a Fermo, a fare da sfondo alla loro storia d’amore il duomo, le cisterne, la spiaggia di Porto San Giorgio, i monti e i coloratissimi colli del Piceno, tutto concentrato a pochi passi nella giovane Provincia di Fermo.

Yessenia ha visitato altre località italiane ma Fermo le è rimasta nel cuore, una città così piccola con così tanto da offrire non si scorda facilmente. Per rivedersi avrebbero bisogno di avere delle vere e proprie ali a causa del blocco Schengen. Michele e Yessenia non si vedono da quasi un anno, lui doveva andare negli States ad aprile, lei sarebbe tornata ad agosto, nel frattempo si è chiuso il mondo intero per contenere un contagio che tocca tutti. Racconta Michele: "Da diverse settimane su Facebook è nato il gruppo ufficiale del movimento #loveisnoturism dove più 6 milioni di persone condividono le loro storie, si scambiano informazioni e si sostengono a vicenda. Siamo in tanti ad essere separati dal virus, la questione è stata anche portata in Parlamento dal consigliere Alex Bazzaro, deputato della Repubblica italiana della Lega Nord. Le coppie sono disposte a pagare a proprie spese i controlli obbligatori e seguire tutte le misure di sicurezza dettate dall’organizzazione mondiale della sanità che ha anche sottolineato che basterebbero solo pochi mesi nei quali tutti dovrebbero seguire le regole per debellare il virus definitivamente. È un momento difficile per il governo, infatti noi non chiediamo uno sconvolgimento repentino delle regole che potrebbero aumentare il rischio di contagio ma una valutazione caso per caso".

Michele spiega che non si tratta di una questione politica, è solo un pensiero di umanità, nel nome dell’amore: "L’altro giorno nel Gruppo Coppie divise dal blocco dell’Area Schengen ho visto una madre con un bambino appena nato in braccio in videochiamata con il padre, la foto mi ha toccato molto, credo sia giusto aiutare queste persone a riabbracciare i propri figli, l’amore di un padre verso un figlio non si può bloccare. Così come non si può bloccare il legame che c’è tra noi, già dobbiamo far fronte alla distanza, ai prezzi dei biglietti aerei che sono molto elevati. Abbiamo diritto a vivere la nostra storia".

Angelica Malvatani