Ostetricia da potenziare "Servono più aperture"

L’ambulatorio lavora due volte al mese, ma le utenti sono tantissime la presidente del Consiglio porta una mozione: il servizio va potenziato

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Troppo poche due volte al mese, (il martedì, a settimane alterne) per il servizio di Ostetricia (pap test, tamponi e altro) al poliambulatorio di una città che conta 26mila abitanti. Al superlavoro cui deve far fronte l’unica ostetrica in servizio, si aggiunge il problema delle lunghe attese che devono sopportare le utenti che hanno la prenotazione cui si aggiungono le over 50 che, ricevuto l’invito dall’Area Vasta 4 ad effettuare esami a scopo preventivo, decidono di rivolgersi a questo servizio, a titolo gratuito, aderendo al progetto ‘Benessere donna’.

Di queste istanze e della richiesta di potenziare il servizio, prevedendolo due volte a settimana (anziché le attuali due volte al mese) si è voluta fare portavoce la presidente del Consiglio comunale, Milena Sebastiani che, tuttavia, ha subito trovato pieno appoggio e condivisione da parte di tutta la maggioranza tanto che sia i gruppi civici che il Pd hanno sottoscritto la mozione che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale (10 ottobre). La mozione prende le mosse dalla constatazione che una sola ostetrica è del tutto insufficiente per far fronte alle richieste dell’utenza "tanto che – si rileva nel documento - si creano code interminabili e tempi di attesa di ore per effettuare accertamenti che, di norma, richiederebbero solo una manciata di minuti".

A ciò si aggiunga un altro aspetto, non secondario, che viene inevitabilmente penalizzato: "La parte del consulto e dell’assistenza si ritrova giocoforza limitata. Il servizio si limita a tamponare solo le situazioni di emergenza". E poi, accade che, molte donne, anziché trascorrere intere mattinate in coda, "scoraggiate da tanta attesa per un accertamento di routine, essenziale per la prevenzione, rinunciano a sottoporsi a questi esami, quando invece ci sarebbe bisogno di consulenza e consigli soprattutto per chi non può permettersi visite private".

"In una città grande come la nostra, con un’utenza consistente (cui si aggiunge spesso quella delle località limitrofe) non è pensabile che si faccia funzionare un servizio così utile a livello di prevenzione con una cadenza così dilatata nel tempo – afferma Sebastiani –, con attese di diverse ore e turni massacranti per l’operatrice". Obiettivo della mozione: incrementare il servizio rendendolo anche più efficiente, evitando alle donne inutili code e ottenendo una maggiore adesione al programma di screening pensato proprio per le donne.

Marisa Colibazzi