
Il dem Luca Piermartiri
Si gioca sui social la campagna elettorale del nostro tempo, con tutte le possibilità ma anche con i grandi limiti che questo comporta. Ecco allora che è sui social che si consumano rese dei conti e malumori. In casa Pd il motivo del contendere, più apparente che reale, è un commento che il segretario provinciale, Luca Piermartiri, lascia sotto un articolo postato sui social dal Corriere della Sera, per dire della posizione di Papa Leone XIV sulla famiglia tradizione. Scrive Piermartiri: "Il Papa ha scelto la via più semplice: discriminare prendendo di mira le solite persone, quelle che più facilmente vengono attaccate. E questo sarebbe ‘cristiano’? no, è soltanto meschino. Condannare le atrocità di Israele sarebbe stato certamente più utile". Un commento che non è passato inosservato all’interno del partito dalle diverse anime, ieri il post, peraltro vecchio di almeno 5 giorni, girava per le chat via telefono. Lui, Piermartiri, non si scompone e nega che quel commento possa essere motivo di malumore: "Cosa dovrei spiegare? Nulla di nuovo. Solita posizione della Chiesa sui diritti su cui è sempre facile accanirsi. Tutto qua. Io sono quello che ha formato e coordinato il comitato del Ddl Zan nel fermano all’epoca. Non ci sono chissà quali grandi sorprese sulle mie posizioni in merito ai diritti Lbgtq". In tutt’altre faccende affaccendato il candidato alla Regione, Matteo Ricci, che non entra in nessun modo nella discussione. Altro scontro all’ultimo sangue è quello che si consuma, sempre via Facebook, tra il sindaco Paolo Calcinaro e l’ormai ex gruppo di maggioranza La città che vorrei, col sindaco che commenta così la fuoriuscita di quelli che con lui hanno avviato l’avventura amministrativa: "Quindi dopo dieci, e sottolineo ben dieci, anni di amministrazione fianco a fianco il nostro progetto era morto ma se ne sono accorti solo ora. Alla fine, passate tutte le nuove opere realizzate, gli eventi straordinari, i bilanci rimessi in sesto, le tassazioni per i cittadini tenute ai minimi. Ora, casualmente alle porte delle regionali e delle prossime comunali, ci si accorge che si era in un progetto morto: ecco, si... questo fatto mi ricorda che la politica è il regno dove tutto è possibile. Andiamo avanti". Immediata la risposta di Nicola Pascucci: "Inutile che provi a capovolgere la realtà: ci hai cacciato scegliendo Bargoni e il centro destra. È morto il progetto multicolore, e ti sei tenuto chi lo ha ammazzato. Vai avanti ma con loro. Noi non rinneghiamo nulla, ma aspettiamo smentite. Quella che usa il sindaco è violenza social ma io non ho nulla da perdere e la verità è lampante. La politica è anche il contrario di chi da vicesindaco della Brambatti di centro sinistra ora ha una giunta di centro destra e una maggioranza che si regge sui voti del centro destra. O no?".